Parte la sfida di Ibm a Visual Basic

Cb Connector rappresenta il nuovo ambiente middleware che Big Blue intendeindirizzare allo sviluppo di applicazioni capaci di integrarsi con il tradizionale ambiente legacy. Significativo l’iniziale supporto di WindowsNt e Aix.

Anche in Ibm lo sviluppo prende la via degli oggetti. Cb Connector è il
nome del nuovo ambiente middleware messo a punto dai tecnici di Big Blue e
destinato a contrastare il successo di Visual Basic. Cb sta per Component
Broker e, dunque, indica chiaramente già dal nome la via Corba allo
sviluppo che Big Blue intende perseguire. Il prodotto fornisce
l’integrazione con varie tecnologie esistenti, fra cui Cics, Db2, Oracle,
Mq Series, Tuxedo, Ims ed Encina.
Cb Connector, già noto come Business Object Server, può lavorare con
client Java e ActiveX e agisce sia come motore transazionale che come
"traduttore" per i vari sistemi front e back-end. L’obiettivo è fornire un
a
base connettiva per le varie Api oggi disponibili per gli sviluppatori. Ibm
ha presentato anche Cb Toolkit, che consente di catturare informazioni al
di fuori del sistema, ad esempio su database o applicazioni enterprise, per
poi farle girare sul middleware. La versione iniziale del kit, disponibile
in autunno, conterrà VisualAge for C++ e for Java.
La prima release di Cb Connector girerà sotto Windows Nt e Aix, mentre
entro la fine dell’anno ne è prevista una seconda, che estende il supporto
alla programmazione in SmallTalk e alle applicazioni Lotus Notes. Essa
potrà girare anche sotto Os/2. Nel 1998, infine, un ulteriore upgrade
consentirà di aggiungere la programmazione Cobol e girerà sotto Os/390,
Os/400 e Sun Solaris. Cb Connector è stato sviluppato in nove differenti
siti Ibm nel mondo.

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