Parte dall’Umbria il percorso del WiMax italiano

Per Aria (ex Ariadsl) inizia l’opera di copertura nazionale con la tecnolgia di trasmissione wireless. Sarà veloce, dice il vice president Mario Citelli

«Non siamo nati dal nulla, ma con il preciso intento di lavorare sul mercato come unici operatori nazionali in grado di distribuire tecnologia WiMax». A sottolineare il progetto che ha spinto Ariadsl a versare allo Stato 45 milioni di euro per vincere l’assegnazione degli spazi di frequenza concessi in tutte le macro-regioni italiane è Mario Citelli, vice president strategy & public affair di quella che era un piccolo provider Adsl umbro.
«La società, che con la fine dello scorso mese ha ufficializzato il cambio di nome in Aria – continua il manager – è ora pronta ad avviare l’execution del proprio business plan attraverso una graduale, ma veloce copertura nazionale». La prima regione in cui sarà effettuato il deployment della rete sarà l’Umbria, area geografica in cui Ariadsl punta a far effettuare un veloce passaggio dei clienti dall’attuale offerta pre-WiMax a una piattaforma WiMax completa.
«Al momento – prosegue Citelli – abbiamo già individuato 4.100 siti per i quali richiedere i permessi, ma intendiamo procedere secondo un modello market driven, seguendo, quindi, la stessa domanda di mercato. Non abbiamo, infatti, esigenze di contiguità territoriale, la piattaforma è pronta e possiamo installare le antenne laddove si registrano le maggiori richieste».

Come si venderà la rete
In parallelo, la società è pronta a ufficializzare a settembre il lancio commerciale dell’offerta WiMax attraverso campagne ed eventi che punteranno al supporto delle attività di vendita dei sue due canali di riferimento: il portale di Aria e una rete di agenti ancora da definire.
«Contiamo di appoggiarci a network esistenti – sottolinea Citelli – siglando accordi con le classiche capofila. A questi agenti siamo pronti a garantire un pezzo di mercato ancora totalmente scoperto e più ampio di quanto si pensi, se si considerano tutte le piccole e medie imprese incluse nelle aree geografiche colpite dal cosiddetto “divario digitale”. Oltre a ciò, offriamo loro le classiche attività di supporto, tra cui quelle di lead generation».
Sul fronte delle partnership tecnologiche, Aria conta, invece, di procedere attraverso una selezione di produttori che le farà scegliere almeno due nomi di riferimento nella rosa dei candidati. «Sono vendor – ha sottolineato il manager – che a loro volta porteranno con sé una serie di partner, pronti ad avvantaggiarsi di tutte le ricadute relative ai servizi di supporto». Aria punta anche ad avviare accordi locali in merito ai piani telematici pubblici, in modo da coordinare al meglio i possibili investimenti in progetti già avviati in tema di accessi e infrastrutture di base. «Le Regioni – ha concluso Citelli – sono interessate a facilitare i rapporti con comuni e municipi e su questo ci sono tutte le basi per possibili collaborazioni proficue tra noi e loro».

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