PalmOs su Arm: una migrazione strategica per il futuro della societa

Palm non migrerà ai processori Arm prima del 2002, ad affermarlo è un portavoce della società stessa. Una timida smentita, interpretata come una conferma, tanto appare evidente che Palm si sta preparando a cambiare il motore delle …

Palm non migrerà ai processori Arm prima del 2002, ad affermarlo è un
portavoce della società stessa. Una timida smentita, interpretata
come una conferma, tanto appare evidente che Palm si sta preparando a
cambiare il motore delle proprie macchine. L’informazione è sicura e
al più presto si conoscerà la data dell’annuncio e l’uscita delle
prime macchine. Apparentemente tutto procede al meglio nella galassia
PalmOs, che secondo Idc, a marzo di questo anno, contava 5 milioni di
macchine vendute. C’è, però, un problema. Il processore del Palm, e
dispositivi compatibili, è, infatti, datato: un DragonBall di
Motorola, basato su architettura 68000 e una frequenza a 16, 20 e 33
MHz. Una potenza cinquanta volte inferiore al StrongArm a 206 MHz,
usato dall’iPaq di Compaq. D’altra parte, se l’interfaccia utente del
PalmOs si accontenta di una potenza limitata, il sistema è incapace
di gestire applicazioni multimediali o offrire una definizione
grafica elevata. La risoluzione del Palm è, infatti, limitata a 160 x
160 pixel; il PocketPc offre, invece, una definizione base di 320 x
240 pixel. Ma il cambio di architettura è un’operazione difficile.
Apple che da qualche hanno è passata dal 68000 al PowerPc, soffre
ancora del passaggio. Un Palm costruito su una Cpu StrongArm non
potrà far lavorare in modo nativo le applicazioni. Un cambiamento
forte in un microcosmo abituato a usare da sempre la stessa
architettura. Il nuovo motore di sistema offrirà compatibilità,
basandosi su un emulatore che uno StrongArm farà lavorare più
velocemente di un DragonBall. A condizione di una completa
compatibilità. In questo modo accontenterà gli utenti. Ma quale
sviluppatore forzato a sfruttare tutta la potenza disponibile,
riscriverà le proprie applicazioni? Sono ancora loro, infatti, a
stabilire la riuscita del Palm.

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