Palmari & Co., le nuove armi di Polizia e Carabinieri

Quando la fornitura viene vinta da un vendor è il prime contractor che chiama in campo gli altri partner

Guardie armate "vecchio stile", addio. Guidano mezzi ultra accessoriati,
usano armi altamente sofisticate e hanno in dotazione tecnologie fino
a qualche anno fa impensabili. Come i computer palmari utilizzati dai
Carabinieri di quartiere, una figura di recente istituzione posta a presidio
di alcune zone considerate a rischio nelle maggiori città italiane.
E della cui fornitura se ne è occupata Siemens Informatica, che
nella primavera del 2001 si è aggiudicata il bando di gara pubblico
europeo per la realizzazione delle centrali operative dell’Arma
dei Carabinieri sia a livello centrale che locale.
«Nello specifico – ha spiegato Alessandro Scartocci, area
manager Government Area di Siemens Informatica –, abbiamo informatizzato
le sale operative, fornito server, personal computer, creato il collegamento
via Gprs con le unità mobili che si muovono sul territorio e realizzato
persino l’impianto di condizionamento delle sale»
.
Sempre di Siemens è poi la parte applicativa che riguarda la gestione
della chiamata d’intervento e, quindi, la localizzazione sul desktop
della pattuglia più vicina e la relativa segnalazione via satellite.

«Forti della partnership ormai consolidata – ha proseguito
il manager –, circa otto mesi fa, quando la figura del Carabiniere
di quartiere è stata istituita, abbiamo proposto al committente
un apparato palmare sul quale gira un applicativo sviluppato da noi in
collaborazione con Italdata, una delle società del Gruppo Siemens,
mentre la cartografia che permette la localizzazione geografica dei segnali
è, invece, della Navtech»
.
Una torta con molte fette… Dei circa 400/450 palmari forniti, i primi
100 sono firmati Siemens, i rimanenti arrivano, invece, dalla Divitech
di Torino, partner tecnologico del fornitore tedesco. Tutti sono, comunque,
dotati di una videocamera che permette di acquisire brevi filmati e immagini
che possono essere trasmesse in tempo reale alla centrale operativa, così
da identificare veicoli rubati o effettuare il riconoscimento di persone.

«L’accesso al bando di gara pubblico – ha precisato
Scartocci – ha richiesto la compilazione di una domanda di partecipazione.
Una volta accertata la congruità dei requisiti tecnici richiesti,
abbiamo gareggiato con competitor del calibro di Ibm e Compaq (quando
ancora non si chiamava Hp) fungendo da prime contractor per tutti gli
altri partner che abbiamo poi coinvolto nella commessa»
.
E se fino a qualche anno fa le gare indette nella Pubblica amministrazione
si giocavano al massimo ribasso, «ossia – ha puntualizzato
il nostro interlocutore – vinceva l’azienda più competitiva
in termini di pricing, oggi su quasi tutti i progetti gli enti pubblici
adottano un criterio di equilibrio fra qualità e prezzo delle soluzioni
richieste»
. Esistono, infatti, dei parametri tecnici premianti
ai quali le aziende devono rispondere per assicurarsi un certo punteggio
in graduatoria, a questo si somma poi un punteggio di tipo economico,
utile per non far pendere la bilancia da un lato solo.
Business chiama business. La realizzazione delle centrali operative dell’Arma
ha, poi, portato Siemens alla partecipazione di un’altra gara, questa
volta presso il ministero dell’Interno, per il Dipartimento dei
Vigili del Fuoco. «Gara – ha puntualizzato Scartocci –
che ci siamo aggiudicati fornendo non solo tutta l’infrastruttura
tecnologica e curando tutte le trasmissioni Gps e Gprs, ma anche realizzando
gli ambienti comprensivi del pavimento flottante e di tutto il mobilio
necessario»
. In questo caso, i partner coinvolti nel business
sono stati Siemens Spa e Fujitsu Siemens Computers.

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