Pagamenti elettronici verso il Pci

Ibm e Aci al lavoro per nuovi sistemi sicuri e basati su Soa.

Si conoscono da tempo, Ibm e Aci Worldwide, e oggi hanno deciso di avviare un’alleanza strategica, che coinvolge le rispettive capacità tecnologiche.

In particolare, Aci, che realizza soluzioni per l’elaborazione di pagamenti elettronici, la gestione del rischio e l’automazione di sistemi di back-office per i settori bancario, retail e cross-industry, si appoggerà alla piattaforma System z di Ibm (che comprende WebSphere, Db2, Tivoli e la tecnologia Crypto-chip) per realizzare una nuova generazione di soluzioni di pagamento, in ottica Soa (Service oriented architecture).

Per cui i clienti di Aci che migreranno le transazioni di pagamento sulla piattaforma System z, guadagneranno in sicurezza, affidabilità e disponibilità dei sistemi. Nello specifico, l’obiettivo è di ottenere transazioni sempre più sicure, realizzate secondo lo standard Pci Dss, (Payment Card Industry Data Security Standard) oggi richiesto dall’Ue, che offre una maggior sicurezza contro le frodi e gli attacchi informatici.

Infatti, come ha osservato Daniele Astarita, responsabile marketing Italia di Aci Worldwide, il nuovo approccio strategico è quello di prevenire e intercettare le frodi, e la risposta di Aci è la soluzione Proactive Risk Manager, che ha un approccio olistico alla gestione delle frodi, è scalabile e consente di fare analisi in tempo reale per intervenire fin dalla prima frode.

Visto che il crimine informatico è in evoluzione, le strategie di Aci devono correre ancor di più e il supporto di Ibm va in questa direzione.

Big Blue, peraltro, secondo Umberto Sansovini, Iss Financial Sector Leader, Ibm Southwest Europe, è l’unica società che ha un’offerta completa per aiutare le realtà interessate a diventare compliant allo Pci Dss (lo standard che prevede 12 livelli di requisiti) e che va dalla fase di valutazione a quella di adeguamento, fino alla certificazione.

Quest’ultima fase viene effettuata da Iss (Internet Security Systems) società di servizi di Ibm, acquisita oltre un anno fa, ma da questa separata, perché l’ente certificatore (riconosciuto) non può essere lo stesso dell’abilitatore.

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