Pace fatta fra Smau e Confindustria

Dopo le critiche di Emmanueli alla relazione di Antonio D’Amato, il presidente dell’associazione degli industriali aderisce al Manfesto per l’Innovazione einvoca inziative comuni

24 giugno 2003 Dopo le polemiche arriva il calumet
della pace. Scambio di cortesie fra Antonio Emmanueli,
presidente di Smau, e Antonio D’Amato,
presidente di Confindustria.
Intervenuto alla presentazione
del rapporto Anfov, Emmanueli aveva criticato la relazione di
D’Amato all’ultima assemblea della Confindustria.
Il presidente di Smau
aveva osservato che nella 37 cartelle della relazione per 19 volte compariva il
termine competitività che in teoria dovrebbe fare rima con Ict.
Se non fosse
che informatica ricorreva solo una volta mentre per ben quattro volte tornava la
parola giustizia.
Ma alle aziende interessa l’Ict?, si chiedeva Emmanueli.
Evidentemente sì, sembra voler dire D’Amato che, come riporta
la newsletter di Smau, ha aderito al manifesto dell’Innovazione lanciato
dal Salone milanese

spiegando che “l’Innovazione è ormai una discriminante fondamentale per
affermarsi sui mercati. E che per competere e per crescere, occorre spostare il
focus degli investimenti sui prodotti e sui processi ad alto contenuto di
innovazione”
. “In più occasioni – prosegue il presidente di
Confindustria – abbiamo esposto la nostra proposta di porre
l’innovazione al centro delle politiche dello sviluppo indicando gli interventi
che potrebbero innescare un circolo virtuoso di innovazione, competitività e
occupazione. E le nostre proposte
– sottolinea –
sono assolutamente coerenti con il Manifesto per l’Innovazione lanciato
da Smau al quale Confindustria aderisce fino in fondo”
.
Ma c’è di più.
Antonio D’amato propone a Smau, Antonio Emmanueli, “una iniziativa
comune sui temi dell’innovazione per rilanciare le proposte contenute nel
Manifesto e accelerare il processo di modernizzazione delle imprese e del
Sistema Paese”
. Antonio Emmanueli ringrazia e si dice pronto a
individuare “un percorso comune” per accompagnare le imprese
italiane verso la ripresa “con le carte in regola per coglierne fino in
fondo gli effetti benefici”
.

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