P2P, l’offensiva della Guardia di Finanza

Concluse due operazioni per smantellare network dediti allo scambio di materiale audio e video protetto da copyright

Sequestro di materiali e numerosi denunce: questo è il risultato delle due
operazioni Wild Sharer e Dark contro la violazione
del diritto d’autore
su Internet attraverso l’utilizzo di programmi
di file sharing (peer to peer).


Wild Sharer, partita a Gennaio 2006 dai finanzieri del Nucleo
Regionale pt Lombardia con l’ausilio della Federazione contro la Pirateria Musicale
(F.P.M.), ha portato allo smantellamento di una comunità virtuale
dedita al file sharing di file musicali, cinematografici di recente o imminente
uscita e programmi software tutelati da copyright. Risultato: il sequestro
di tre Web radio
, di due siti Internet e di oltre
duecento milioni di file; denunciate 44 persone.


La comunità virtuale era in grado scambiare e trasmettere via Web radio clandestine
materiale tutelato dal diritto d’autore. I guadagni agli amministratori giungevano
da banner pubblicitari ospitati sui propri spazi online e dalla vendita di gadget
con il logo del neetwork, Freeazzurra. Rinvenuti anche listini
relativi alla vendita per corrispondenza di CD e DVD masterizzati.


L’operazione Dark, condotta dal Nucleo Provinciale della
Guardia di Finanza di Brescia, sempre con l’ausilio tecnico di F.P.M., ha
smantellato un network denominato
Darkbios.


Denunciati cinque grandi uploader e sequestrati tre server
che permettevano la condivisione di decine di migliaia di brani non autorizzati
tramite la nota piattaforma P2P Direct Connect, che consente
la creazione di link tra utilizzatori registrati per la segnalazione dei file
che intendono condividere. Anche in questo caso, sequestrati 18 PC
e decine di migliaia di MP3 e film di recente programmazione.

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