Anche la considerazione delloutsourcing dei sistemi It, come è ovvio, varia a seconda del contesto e delle dimensioni. Non cè una percezione univoca del fenomeno né, di conseguenza, unattitudine totalmente positiv …
Anche la considerazione delloutsourcing dei sistemi It, come è ovvio, varia a seconda del contesto e delle dimensioni. Non cè una percezione univoca del fenomeno né, di conseguenza, unattitudine totalmente positiva o cauta. Se Bartucci, di Lu-Ve Contardo, dice: «Personalmente parlando, loutsourcing è una cosa che mi spaventa, la vedo come un pericolo perché è fuori dal controllo», a metà strada, tra cautela e ottimismo, si dichiara Fiorucci Food. Lucantoni, infatti, sostiene che «per alcune parti dellIt, loutsourcing è senzaltro unopportunità. Laddove vi sono servizi aziendali non core, ma sono richiesti programmi specializzati o soluzioni mirate, vedo nelloutsourcer unopportunità, in quanto può mettere sul mercato maggiori risorse ed esperienza rispetto a quanto possiamo fare noi, per la risoluzione del problema specifico». Col crescere dimensionale della realtà, il parere si fa ancora più possibilista, ma con un preciso distinguo. Giovannini, di Elica, è convinto che loutsourcing sia una possibilità da valutare, ma «separando laspetto applicativo da quello tecnologico. Le tecnologie sono orizzontali, nel senso che sono più o meno le stesse per tutti; qui si può avere un approccio tattico, che fa leva sui costi e sul livello di servizio. Per quanto riguarda laspetto applicativo, invece, la questione è molto più delicata, perché lì cè il core business dellazienda. Qui si parla dei sistemi a supporto del business, dove risiede il know how dellazienda, dove ci sono i processi produttivi, organizzativi e gestionali con cui si può fare innovazione. E avere cura del proprio business significa avere anche cura di come farlo evolvere con la tecnologia. In sostanza, si può esternalizzare la progettazione dei propri prodotti o dei propri sistemi a supporto del business? Non credo».