Advanced Micro Devices ha comunicato nei giorni scorsi i risultati dell’ultimo quarter, chiuso il 27 dicembre scorso. La società californiana ha registrato entrate di poco inferiori ai 789 milioni di dollari, mentre l’utile netto si è att …
Advanced Micro Devices ha comunicato nei giorni scorsi i risultati
dell’ultimo quarter, chiuso il 27 dicembre scorso. La società californiana
ha registrato entrate di poco inferiori ai 789 milioni di dollari, mentre
l’utile netto si è attestato attorno ai 22,3 milioni, corrispondenti a 15
centesimi per azione. Il successo deriva quasi interamente dall’andamento
delle vendite dei processori K6-2 con tecnologia 3Dnow. Queste cifre
rappresentano una crescita, in termini di fatturato, del 15% rispetto al
quarter precedente e del 29% rispetto al periodo corrispondente dello
scorso anno, trimestre nel quale la società aveva incassato poco più di
613
milioni di dollari. Su base annuale, la società dichiara parimenti
risultati record, grazie a un fatturato di circa 2 miliardi e 542 milioni
di dollari, che si confrontano con i 2,35 miliardi registrati nel corso del
’97. Il tutto equivale a una crescita di poco inferiore all’8%, che,
sottolineano i portavoce della società, è in netto contrasto con la
flessione del mercato dei semiconduttori registrata nel corso dell’anno.
Tuttavia, altri fattori gettano qualche ombra su questa positiva visione.
Infatti, non solo gli analisti si aspettavano utili pari a 19 centesimi per
azione nell’ultimo quarter, ma, su base annuale, non è trascurabile la
perdita netta di quasi 104 milioni di dollari subita dalla società
nonostante il livello delle entrate. Infine, non è da sottovalutare la
mancata capacità da parte di Amd di soddisfare la richiesta di mercato
riguardo ai chip a 400 MHz, gli ultimi nati della casa californiana per il
segmento desktop. Problema riespetto al quale, comunque, il vendor intende
impegnarsi incrementando la produzione in questo trimestre.