Ottenere maggior valore dalle informazioni

Chuck Hollis, vice presidente dell’area Technical Alliances di Emc, ci spiega le linee strategiche dell’azienda dopo le numerose acquisizioni fatte

Secondo un white paper pubblicato da Idc lo scorso marzo, il volume delle informazioni in formato digitale prodotto nel 2006 potrebbe essere paragonato a 12 pile di libri che si innalzano dalla Terra al Sole e per la fine del decennio questa mole è destinata ad aumentare di almeno sei volte rispetto allo stato attuale. Lo studio “The Expanding Digital Universe” promosso da Emc ha, infatti, rivelato che nel 2006 sono stati creati, catturati o duplicati 161 miliardi di Gigabyte di dati, una quantità che, in base alle previsioni, subirà una crescita annua del 57%, raggiungendo i 988 miliardi di Gigabyte entro il 2010. Sebbene il 70% dei contenuti verrà generato da singoli utenti, l’85% sarà comunque trasportato, archiviato, trattato o protetto, in misura e modalità differenti, da aziende pubbliche e private.

A fronte di questa crescita inarrestabile e impressionante, è ovvio che le informazioni acquisiranno un’importanza sempre maggiore all’interno delle società future, divenendo per le persone e le organizzazioni di qualsiasi settore una risorsa strategica da tutelare e gestire efficacemente.

Chuck Hollis, dodici anni di carriera all’interno di Emc, e oggi vice presidente della divisione Technical Alliances, ci spiega in questa intervista la vision dell’azienda rispetto alle nuove esigenze di mercato e all’Information lifecycle management (Ilm), offrendo una panoramica sulla politica intrapresa in tema di acquisizioni e partnership per rafforzare il portfolio e la qualità dei propri prodotti.

«Emc – ha sottolineato Hollis – fonda le proprie strategie di offerta e alleanze su tre credo fondamentali: innanzitutto, siamo convinti del valore delle informazioni, che costituiscono oggi la principale risorsa nel mondo. Ogni giorno che passa diventiamo sempre più una società basata sulle informazioni. In secondo luogo, riteniamo di estrema importanza il ruolo del Cio, incaricato di gestire e salvaguardare questo asset, in quanto responsabile dell’intero portfolio di dati dell’azienda. Tra le necessità emergenti c’è quella di realizzare un’infrastruttura informativa, ovvero un sistema condiviso di tecnologie, servizi e best practice, che consenta alle aziende di ottenere maggior valore dalle informazioni».

Nella filosofia di Emc, l’infrastruttura informativa, infatti, è concepita per soddisfare quattro attività primarie: archiviare le informazioni in modo intelligente, proteggere le informazioni dalla perdita e dall’uso improprio, ottimizzare la gestione dell’infrastruttura, delle informazioni e dei livelli di servizio e, infine, utilizzare in modo diverso ed efficace le informazioni.
Come precisato da Hollis, Emc intende offrire una gamma di strumenti completa e mirata, che non si focalizza su un singolo aspetto dell’information management o segmento di mercato, ma consente di trattare i dati per il loro intero ciclo di vita e secondo differenti livelli. In linea con tale obiettivo, l’azienda di Hopkinton (Massachusetts), che ha chiuso il 2006 con un fatturato di 11,15 miliardi di dollari, è solita investire oltre il 10% del proprio turnover in ricerca e sviluppo e perseguire un’ambiziosa strategia di acquisizioni, che l’ha portata a incorporare solo negli ultimi cinque anni, circa 40 aziende, per un totale di 7 miliardi di dollari spesi dal 2004.

«Il nostro piano di acquisizioni – ha proseguito il vice presidente – è finalizzato a rafforzare ciascuna delle aree su cui si sviluppa la nostra offerta: in ambito storage, nel settore della sicurezza, dove abbiamo comprato società quali Avamar, Rsa e Authentica, e sul fronte dell’ottimizzazione e del leverage, per cui abbiamo stipulato contratti con diverse compagnie, come Vmware, Smarts e Documentum».

L’aver riunito un così gran numero di vendor specializzati induce, ovviamente, qualche perplessità per ciò che riguarda l’integrazione dei diversi prodotti, ma Hollis si è affrettato a rassicurare sull’impegno di Emc in questa direzione con una serie di esempi: «Oggi la tendenza è considerare il valore di un prodotto non soltanto per la sua qualità intrinseca, ma anche per il suo grado di interoperabilità. Per noi, integrare significa combinare il “Dna” delle soluzioni sviluppate dai brand acquisiti per creare nuovi prodotti e migliorare quelli esistenti con l’introduzione di nuove tecnologie. L’anno scorso abbiamo lanciato un prodotto chiamato Infoscape, che è il risultato di una serie di investimenti fatti nel campo delle tecnologie software, incluse le acquisizioni di cinque società, tra cui Smarts, Legato e Documentum. A febbraio abbiamo annunciato il potenziamento in termini di sicurezza della piattaforma storage di fascia enterprise Symmetrix Dmx-3 con le avanzate tecnologie di autenticazione, autorizzazione e audit fornite da Rsa. In maggio, abbiamo presentato la nuova versione di Avamar, il software per la deduplicazione dei dati, capace di supportare il Vmware Consolidated backup».

La collaborazione tra Cisco e Rsa per lo sviluppo di nuova tecnologia volta a semplificare i processi di encryption è uno degli esempi più recenti e significativi della strategia di integrazione che Emc intende perseguire nei prossimi anni, con obiettivi ancor più precisi e concreti.

«Certamente – ha affermato Hollis – la sicurezza acquisirà in futuro un’importanza sempre maggiore e per questo le tecnologie di protezione verranno estese e ampliate in ogni prodotto. Una soluzione più sicura è una soluzione migliore e, in tal senso, Rsa diviene un gran fornitore di “Dna”per il nostro portfolio. Stesso discorso può essere fatto per le modelling capability di Smarts che possono essere integrate all’interno di soluzioni per la gestione e l’ottimizzazione delle risorse o per le tecnologie di virtualizzazione fornite da Vmware, che stiamo integrando ai nostri prodotti. Ovviamente, operiamo a livello di singolo prodotto e ci aspettiamo di dare presto un nuovo annuncio in materia di integrazione».

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