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OS X e Windows: dialogo aperto

Chi usa quotidianamente un Mac con il suo OS X non farebbe cambio
con nessun altro sistema operativo e ci sono diversi ambiti in cui
effettivamente i computer con la Mela sono il punto di riferimento. Ci sono
però altre realtà in cui deve realizzarsi una coesistenza pacifica tra OS X e
altre piattaforme, nella maggior parte dei casi una qualche versione di
Windows: spesso ciò accade nelle imprese e negli uffici, ma può verificarsi
anche a casa, se la nostra passione per i Mac non è condivisa dai familiari. In
ogni caso oggi non è più pensabile uno scenario business o domestico in cui i
computer non si “parlino” e non condividano i loro dati: i formati
dei file sono tutti più o meno standard e compatibili, idem per i protocolli di
rete e siamo ormai abituati ad avere sempre a disposizione anche corposi file
multimediali conservati in qualche altro computer o su un dispositivo di
storage in rete. L’accenno alla multimedialità e alla disponibilità costante
dei file è importante, perché se il nostro problema è solo scambiare qualche
documento ogni tanto probabilmente ci basta uno dei vari servizi di storage
cloud compatibili con tutte le piattaforme, da Dropbox a Google Drive.

In generale, e fortunatamente, OS X e Windows – i due
ambienti su cui ci concentriamo in queste pagine – non sono più due mondi
separati e già da diverse versioni possono condividere fra loro molte risorse
di sistema. Non tutto però è immediato: le opzioni da configurare non sono
sempre evidenti e chiare, soprattutto all’interno di Windows e dopo il grosso
cambiamento apportato da Windows 8. Ecco quindi come realizzare un pieno
dialogo tra Mac e PC, almeno per le operazioni più comuni, utilizzando da un
lato Mountain Lion e Mavericks – tra i due in realtà non ci sono differenze
funzionali, solo un paio di opzioni hanno una denominazione leggermente diversa
– dall’altro Windows 7 e 8.

Primo, riconoscersi
Il primo passo da effettuare è verificare che i Mac e i PC
della nostra rete almeno si vedano fra loro. È un problema a cui gli utenti Mac
non sono abituati, poiché i Mac di una rete si individuano automaticamente fra
loro, ed è legato al fatto che un PC Windows fa automaticamente parte di un
“gruppo di lavoro” (workgroup) anche se è l’unico computer di tutta
la casa o l’ufficio. Spesso capita che un Mac non riesca a identificare un PC
sulla stessa rete fino a quando non viene associato al suo stesso workgroup,
operazione che si compie dalle Preferenze di Sistema. Nel pannello Network selezioniamo la connessione
attiva tra quelle elencate nella barra laterale sinistra, clicchiamo su Avanzate e portiamoci nel pannello WINS. Qui troviamo il menu a discesa Gruppo di lavoro, con elencati i
diversi workgroup che OS X ha identificato in rete. Scegliamo quello impostato
da Windows, subito riconoscibile perché è quasi certamente
“workgroup”, clicchiamo su OK
e poi su Applica. Ora i PC della
rete dovrebbero trovarsi tutti nella colonna sinistra delle finestre del
Finder, nella sezione Condivisi (se è chiusa ricordiamo di aprirla cliccando su
Mostra).

Come operazione preventiva conviene anche prendere nota
degli indirizzi IP e delle denominazioni che i PC assumono in rete. Mentre le
denominazioni dei Mac sono intuitive e gli indirizzi IP sono immediatamente
visibili nel pannello Network delle Preferenze di Sistema, nel caso di Windows
le cose sono più complesse. In Windows 7 per scoprire l’indirizzo IP di un
computer dobbiamo portarci nella sezione Rete
e Internet
del Pannello di Controllo,
fare clic su Visualizza stato della rete
e attività
e poi sulla connessione attiva, a fianco della dicitura Connessioni. Nella finestra che appare
clicchiamo su Dettagli e il numero
che cerchiamo è quello accanto alla voce Indirizzo
IPv4
. Per la denominazione del computer la strada più rapida è selezionare Start
> Computer oppure, se abbiamo già aperta una finestra di Scelta Risorse,
fare clic su Computer nella barra
laterale sinistra: la stringa che ci interessa è in basso a sinistra, accanto
all’icona del computer. Di fianco c’è anche l’indicazione del gruppo di lavoro.

In Windows 8 le scelte sono diverse e dipendono da quanto
amiamo la nuova interfaccia o il vecchio Desktop. Per praticità è meglio il
secondo, dove conviene attivare l’applicazione Esplora File e cliccare su Computer avendo attivo il Riquadro
dettagli: il nome del computer e del suo gruppo di lavoro appariranno proprio
nel riquadro. Per l’indirizzo IP vale quanto descritto per Windows 7.

La condivisione dal
Mac

Ciò che stiamo cercando di ottenere è di fatto, in primo
luogo, che dal (o dai) PC si possano consultare alcune cartelle presenti sul (o
sui) Mac e viceversa. Lato Mac molti utenti sanno già che tutte le operazioni
legate alla condivisione delle risorse sono raccolte nel pannello Condivisione delle Preferenze di
Sistema. Selezioniamo l’opzione Condivisione
file
, se non ha già il suo segno di spunta, e clicchiamo sul pulsante Opzioni. Nella finestra che appare
selezioniamo l’opzione Condividi file e
cartelle mediante SMB
(Mavericks ha eliminato la dicitura Windows che prima era associata
all’opzione, supponendo probabilmente che tutti sappiano che SMB è il protocollo
normalmente usato per la condivisione di elementi tra Mac e PC).

Notiamo poi, nella parte bassa della finestra, una
indicazione che in sostanza ci chiede di esplicitare l’account – o gli account,
può essere anche più di uno – a cui i PC potranno avere accesso, previa
autenticazione, e di autorizzare il Mac a rendere meno sicura la memorizzazione
della password dell’account in questione. In una rete domestica questo non
rappresenta un problema, in una rete aziendale particolarmente attenta alla protezione
delle informazioni si valuti la possibilità di creare sul Mac un account utente
dedicato unicamente alla condivisione dei dati con i PC Windows, in modo da non
ridurre la “blindatura” della password dell’account principale.

Come già accade per la condivisione tra Mac, OS X è
impostato per condividere automaticamente solo la cartella Pubblica di un
utente e questa impostazione dovrebbe essere mantenuta per ovvie ragioni di
sicurezza e privacy. Se però non abbiamo problemi in tal senso e vogliamo rendere
immediatamente visibili anche cartelle diverse dalla nostra Pubblica, possiamo
farlo sempre dal pannello Condivisione. Facciamo clic sul pulsantino con il
segno più (+) sotto l’elenco Cartelle
Condivise
, navighiamo per il nostro disco sino alla cartella voluta e poi
facciamo clic su Aggiungi.
Ovviamente, il pulsantino con il segno meno (-) serve a eliminare una cartella
specifica, tra quelle elencate, dalla condivisione.

Tranne che nelle reti più semplici e sicure, come quelle di
casa propria, l’accesso alle cartelle condivise non dovrebbe essere arbitrario
ma impostato con privilegi di accesso mirati per ciascuna cartella.
Selezioniamone una dalla colonna Cartelle Condivise e nel pannello Utenti immediatamente a destra
appariranno i privilegi impostati in quel momento per quella cartella: ci siamo
sicuramente noi con il massimo dei privilegi (Lettura e scrittura) e Tutti con
il minimo (Nessun accesso). Qui possiamo aggiungere altri utenti specifici già
identificati da OS X o presenti nell’elenco dei Contatti, usando il solito pulsantino
con il segno più (+) sotto l’elenco degli utenti, e anche modificare i
privilegi di accesso per ciascuno, usando il menu a tendina associato al
livello di accesso. Le opzioni, abbastanza chiare, sono Lettura e scrittura (Lettura
e scritt. per essere più precisi), Sola lettura, Sola scrittura, Nessun accesso
(sino a Mountain Lion l’opzione Scrittura comprendeva anche la dicitura Drop Box). L’apertura a SMB rende le
cartelle indicate visibili ai PC Windows, ma si tenga anche conto che se non
abbiamo disattivato l’opzione di condivisione tramite AFP (Apple Filing
Protocol), di solito attiva sui Mac che vengono spesso collegati in reti
multiutente, queste stesse cartelle sono visibili anche agli altri Mac della
rete.

Ricordiamo poi che possiamo gestire le funzioni di
condivisione di una particolare cartella anche senza passare nuovamente dalle
Preferenze di Sistema: basta selezionare la cartella voluta, attivare il suo
menu contestuale e dare il comando Ottieni
informazioni
. Nella finestra che appare, la sezione Condivisione e permessi permette, previa autenticazione cliccando
sul simbolo del lucchetto, di modificare i privilegi di accesso già definiti e
di aggiungerne di nuovi con le stesse opzioni offerte dal descritto pannello
Condivisione. Il passaggio dalle Preferenze di Sistema che abbiamo descritto è
indispensabile solo per attivare la condivisione via SMB.

Come si
“apre” Windows

In Windows le funzioni di condivisione si attivano con
processo logico abbastanza simile: nel Pannello di Controllo si configura la
condivisione in generale, dal menu contestuale delle singole cartelle si
configurano i loro privilegi di accesso specifici.

In Windows 7 portiamoci nel Pannello di Controllo e
selezioniamo Scegli gruppo home e
opzioni di condivisione
nella sezione Rete e Internet, che già conosciamo.
Qui clicchiamo su Modifica impostazioni
di condivisione avanzate
, in basso, per arrivare a una serie di opzioni
collegate al concetto di condivisione, quasi tutte da attivare se non sono già
attive: Attiva individuazione rete, Attiva condivisione file e stampanti, Attiva la condivisione per consentire la
lettura e la scrittura dei file delle cartelle pubbliche a tutti gli utenti con
accesso alla rete
e Attiva
condivisione protetta da password
. Per sicurezza, nella sezione Connessioni condivisione file attiviamo
l’opzione Usa la crittografia a 128 bit
per proteggere le connessioni di condivisione file
. Fatto tutto questo,
clicchiamo su Salva Cambiamenti.

Ora il PC Windows è “aperto” verso l’esterno, si
tratta solo di configurare quali cartelle rendere visibili oltre a quella
pubblica. Usando Scelta Risorse navighiamo sul disco del PC per arrivare a una
cartella che vogliamo condividere, attiviamo il suo menu contestuale,
clicchiamo su Condividi con e scegliamo
Utenti Specifici. Appare la finestra
Condivisione file, all’interno della
quale dobbiamo selezionare gli utenti che ci interessano tra quelli
riconosciuti dal sistema, abilitarli con il pulsante Aggiungi e definire i loro privilegi di accesso specifici. In
Windows 8 il principio e la procedura da seguire sono gli stessi, con l’unica differenza
che le opzioni a disposizione tra le impostazioni di condivisione avanzate sono
solo due (Attiva individuazione rete,
Attiva condivisione file e stampanti).

Attivata la condivisione di documenti e cartelle sia su OS X
sia su Windows, come si fa concretamente ad accedere alle cartelle di un Mac da
un PC e viceversa? In Windows 7 conviene passare dal menu Start e selezionare
la voce Computer o, che è lo stesso, attivare Esplora Risorse: nella barra
laterale sinistra della finestra di navigazione “apriamo” la sezione
Rete e qui appare il Mac con il suo nome di rete. Clicchiamo sulla sua icona,
identifichiamoci con l’account di OS X usato per la condivisione, e dopo
qualche istante le cartelle condivise appariranno sulla destra. Lo stesso vale
per Windows 8: si lancia Esplora File dal Desktop o richiamando tutte le app
dalla schermata Start, si seleziona il Mac, ci si identifica e poi le cartelle
condivise appaiono come unità di rete.

In OS X le cose sono più semplici, perché come accennato i
PC “visibili” appaiono automaticamente nella barra laterale sinistra
delle finestre del Finder, all’interno della sezione Condivisi. Clicchiamo sul
PC che ci interessa: ci verranno richieste username e password dell’account
tramite cui accediamo ai suoi dati e ad autenticazione avvenuta il Finder
mostrerà le cartelle condivise.

Talvolta il Finder non “vede” il PC che cerchiamo:
poco male, da Finder diamo il comando Vai
> Connessione al Server
e nella finestra che appare digitiamo
smb://indirizzoip o smb://nome, dove indirizzoip e nome sono ovviamente
l’indirizzo IP e la denominazione del PC che cerchiamo. In alcuni casi particolarmente
ostici aiuta specificare l’accesso tramite porta 139, digitando smb://
indirizzoip:139.

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