Oracle-Siebel: pochi i dubbi

La capacità di esecuzione di Larry Ellison non viene messa in discussione. Qualche perplessità, semmai, sul ritorno economico dell’operazione.

Di certo, va detto, il clima nel quale è maturata la decisione da parte di
Oracle di acquisire anche gli asset di Siebel è del tutto diverso da quello nel
quale si consumò l’analoga operazione con PeopleSoft.
Nessuna accusa di
crudeltà.
Anzi.
A quanto mesi fa raccontarono le cronache, fu proprio Tom
Siebel a cercare un incontro con Larry Ellison per offrirgli l’azienda.
In
ogni caso, sono scarse o nulle le preoccupazioni in merito alla fattibilità
della cosa.
E di certo sia gli utenti, sia i dipendenti, sia i partner sono
ragionevolmente convinti che il processo di integrazione (che dovrebbe aver
corso nel 2006) non sarà problematico.
Le preoccupazioni e le riserve,
semmai, riguardano altri aspetti.
Il possibile deterioramento della base
clienti Siebel, tanto per iniziare. Ma soprattutto l’evoluzione delle relazioni
con due dei partner più importanti per l’azienda di Tom Siebel: Ibm e
Microsoft.
Da Wall Street arriva la perplessità: la sovrapposizione del
portafoglio con .Net da una parte e con Db2 dall’altra potrebbe essere
disincentivante rispetto al prosieguo dei rapporti di collaborazione.
Ma c’è
anche chi, come Technology Business Research, sottolinea come l’ultima mossa di
Larry Ellison di fatto finisca per essere una sorta di spina nel fianco per Ibm
e Sap, l’una considerata troppo ancorata sul middleware, l’altra assente dal
fronte database.
A Oracle viene riconosciuta la capacità di
“esecuzione”,  anche se la digestione di quest’ultimo boccone, in termini
economici, non sarà facilissima.
Ma nell’insieme c’è chi si dice già certo
che il mix PeopleSoft, Oracle e Siebel finirà per essere tutt’altro che
sgradevole per le aziende utenti.

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