Oracle: gli analisti prevedono un trimestre difficile

Gli analisti finanziari stimano una chiusura del quarto trimestre in tono minore per il gigante dei database, penalizzato dal calo degli investimenti It e da una concorrenza più agguerrita che mai.

Gli analisti finanziari che seguono le vicende borsistiche di Oracle, hanno previsto una chiusura del quarto trimestre in tono minore per il gigante dei database, penalizzato dal consistente calo degli investimenti tecnologici e da una concorrenza fattasi più agguerrita che mai. Qualcosa è andato perduto, ma non l’onore. Chuck Phillips, di Morgan Stanley Dean Witter sottolinea che Oracle ha avuto la grossa sfortuna di veder coincidere un trimestre per lei tradizionalmente ricco con un periodo grigio dell’economia in generale. Andando a guardare l’andamento storico dell’azienda, nell’ultimo trimestre dell’anno fiscale Oracle riesce a mettere insieme circa un terzo del suo fatturato annuo, essendo tra l’altro particolarmente legata alla chiusura dei contratti più ricchi. In più Wall Street ha vissuto una settimana coi nervi a fior di pelle per gli allarmi lanciati da aziende come Sun Microsystems, Alcatel e, chissà’, Oracle stessa, il cui report di bilancio è atteso per metà giugno, con largo anticipo rispetto a molte altre softwarehouse. Il Cfo di Oracle, Jeff Henley aveva riconfermato lo scorso 17 maggio le previsioni di sostanziale crescita zero rispetto ai fatturati del quarto trimestre 2000, epoca in cui le aziende americane tradizionali erano ancora fortemente impegnate in una corsa agli investimenti mirati a ridurre il divario rispetto alle giovani concorrenti dot.com. Henley, confermando che il suo obiettivo era quello di centrare la soglia dei 15 centesimi di utile per azione, non aveva però del tutto escluso una piccola contrazione. Proprio su questo obiettivo si sta concentrando lo scetticismo degli analisti. All’ultimo censimento 11 di loro su un totale di 32 monitorato da First Call avevano ribassato le proprie stime sull’azione Oracle. Oggi la media delle valutazioni è attestata sui 14 centesimi nell’ultimo trimestre mentre il dividendo annuo dovrebbe essere compreso tra i 41 e i 46 centesimi o 43 centesimi di media, 9 in più rispetto all’utile per azione del 2000 fiscale.

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