Ora Microsoft chiede aiuto ai giudici statunitensi

Dopo l’accusa di collusione, cerca un intervento dagli Stati Uniti.

Nuova mossa di Microsoft nella lunga battaglia che la oppone alla Ue nel
tentativo di evitare l’ammenda da 2 milioni di euro al giorno comminatale per
non aver ottemperato alle richieste della Commissione in materia di antitrust.


Alla fine della scorsa settimana, Microsoft aveva di
fatto accusato la Commissione e alcuni suoi membri di collusione con le
rivali Ibm, Sun, Oracle e Novell,
sostenendo l’esistenza di scambi di
documentazione che renderebbero di fatto parziali le valutazioni della
Commissione stessa.


Ora Microsoft decide di fare
ricorso ai tribunali statunitensi, chiedendo una
ingiunzione formale

a Ibm, Sun, Oracle e Novell perché consegnino le documentazioni in loro possesso e rendano note le comunicazioni intercorse con la Commissione, indispensabili, a suo avviso, per organizzare la sua difesa.

Microsoft sostiene che la sua richiesta è in linea con
le dichiarazioni di trasparenza della commissione, ma spetterà al giudice
stabilire cosa debba effettivamente essere consegnato e cosa rientri
semplicemente nella documentazione interna non soggetta ad alcun esame esterno.

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