Openshop in Italia con Opengate

Il nome è simile e i colori sociali pure. A questo aggiungete un software per il commercio elettronico e una imponente capacità distributiva e il gioco è fatto. Nasce così, in estrema sintesi, l’accordo fra Opengate e Opensh …

Il nome è simile e i colori sociali pure. A questo aggiungete un
software per il commercio elettronico e una imponente capacità
distributiva e il gioco è fatto. Nasce così, in estrema sintesi,
l’accordo fra Opengate e Openshop Holding per la distribuzione
esclusiva in Italia di della piattaforma per l’e-commerce Openshop.
La firma dell’accordo con la società tedesca mette nelle mani della
società guidata da Piero Pozzobon un’arma potente come questo
software che, secondo Achille Pelfini Bu manager Openshop in
Opengate, "rappresenta un’unica soluzione per business to consumer e
business to business, offre soluzioni basate su standard, si integra
con database relazionali o sistemi Erp e offre una eccelelnte
dcopertura di fronte alle esigenze del mercato". Secondo Pelfini i
plus di Openshop comprendono anche tempi ridotti per l’acquisizione
delle competenze e la scalabilità conrelativa salvaguardia degli
investimenti". Tradotto in cifre tutto questo significa che il
software realizzato dalla società tedesca, spiega il ceo di Openshop
Holding Thomas Egner, "cresce del 120% rispetto a una crescita dl
mercato del 75%". Con questi ritmi Egner non si pone limiti.
"Vogliamo diventare il provider numero 1 per quanto riguarda le
piattaforme per l’e-business. Lo sviluppo di prodotti innovativi, la
vendita delle licenze (ne sono state vendute settemila lo scorso
anno) e partenrship con distributori come Opengate" sono i passaggi
che dovrebbero permettere a Openshop di raggiungere il primato.
Intanto hanno raccolto circa cento milioni di euro andando in Borsa
al Neuer Markt di Francoforte che ha accolto il collocamento con una
richiesta di azioni che superato di cinquanta volta l’offerta.
Openshop business, markets e stores sono i prodotti della società
tedesca che in Italia saranno veicolati da Opengate tramite una rete
di partner per i quali si sta procedendo alla certificazione.
"Sviluppatori, web agency, It consultants, software house, Isp,
Telco, portali", la lista di possibili operatori che dovranno vendere
Openshop è molto lunga. Per loro è pronta la classica certificazione
che produrrà inizialmente una ventina e più avanti una cinquantina di
e-succes partner divisi in gold e platinum. Il menu è fatto di
percorsi formativi, marketing, supporto commerciale e tecnico oltre
all’assistenza pre e post vendita hot line compresa.
Per quanto riguarda i prodotti il Openshop Business è quello di
punta; basato su Java, C/C++ e Corba è dotato di un’architettura
software con un elevato grado di modularità. La versione Markets
permette invece di unificare i diversi negozi realizzati con Business
all’interno di un unico sistema di vendita on line. Il cliente in
questo modo ha un unico carrello della spesa e un unico conto finale.
Openshop Markets può anche accedere ai database dei singoli
rivenditori e generare separatamente ogni ordine. La terza versione è
Openshop Stores, un sistema multivendor che
permette la realizzazione di quanti negozi virtuali si desideri.
Tutti e tre supportano la tecnologia Wap e sono stati arricchiti da
un nuovo modulo dedicato alle aste on line. Auction Module consente
infatti di configurare l’asta definire i prezzi di partenza e arrivo,
l’offerta minima di incremento e predisporre automaticamente il
rilancio di un’offerta senza intervento manuale. Destinato alla
fascia medio-bassa del mercato Openshop dovrebbe contribuire a
spingere le vendite di Opengate che di suo, on line, ha realizzato
quest’anno un fatturato di 91,2 miliardi con un numero di ordini che
dai 4.527 del 98/99 sono passati ai 30.408 di quest’anno. Oltre che
venderlo il distributore di Malnate l’e-commerce lo pratica.

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