Opening Windows – a finestre spalancate

Hank Janssen, uno degli artefici della rivoluzione che sta silenziosamente aprendo Microsoft al mondo Open Source, è venuto a Roma. Il pontefice del software nella città dei pontefici. 01net.it lo ha incontrato.

In Microsoft esiste una struttura trasversale che partendo dall’Open Source ha influito sulla ristrutturazione dei processi interni nella produzione del software. Non solo: ha anche contribuito al ribaltamento della struttura piramidale nell’edizione del software, una scelta strategica che ha causato non poche defezioni nello staff, inclusi i project leader.

La struttura si chiama Open Source Technology Center (OSTC) e ne fa parte Hank Janssen, numero 2 dell’Open Source in Microsoft. “Se qualcuno mi avesse detto che avrei accettato questo lavoro l’avrei deriso, ma poi ho accettato e ne sono ben lieto”.

Mister PHP
Dopo vent’anni di open source puro, Hank ha condotto in prima persona gli sforzi per portare PHP sulla piattaforma Windows, “di gran lunga il più impegnativo cambiamento nella storia di Windows”. Attualmente dirige con Tom Hanrahan l’Open Source Software Lab e i laboratori di interoperabilità congiunti con Novell, entrambi presso l’OSTC di Microsoft, “Cerchiamo anche di sviluppare l’ecosistema, spingendo sviluppatori indipendenti a lavorare sulle nostre piattaforme”.

Insomma, Hank costruisce ponti tra il mondo Microsoft e la comunità Open Source: il pontefice del software viene a Roma, città dei pontefici per eccellenza!
Raccontata per la prima volta, l’attività di Hank è davvero straordinaria. Ecco una raffica di esempi: prodotti come SQL Server, Apache, PHP e molti altri cooperano indipendentemente dalla piattaforma, sia essa Linux o Windows. Il driver per SQL Server sta per essere inserito nella distribuzione standard di PHP.

Il meglio dei due mondi
In alcuni casi il successo del lavoro svolto all’OSTC è tanto interessante quanto sconosciuto. Un esempio? Asterisk, la piattaforma di telefonia, gira senza problemi anche su Windows, ma lo sanno in pochi. “Non riusciamo a comunicare i risultati del nostro lavoro”, dice Hank; “abbiamo fatto un ottimo lavoro anche sulla documentazione, completa e consistente attraverso i prodotti”, gli fa eco Pier Paolo Boccadamo, Direttore delle Strategie di Piattaforma di Microsoft Italia. Ovviamente l’azienda di Redmond resta un editore di software, quindi la sua attenzione è incentrata più sulle interfacce e sulla compatibilità che non sui package. “Vogliamo che i clienti possano scegliere le soluzioni più adatte, senza trovarsi barriere impreviste”.

Apertura verso la PA
Tra le iniziative in corso in Italia ce n’è una sull’identity management per la PA, rivolta alla gestione dei componenti applicativi già esistenti. Più ambizioso “School of the future”, per il quale esiste già un memorandum con il Ministro della Pubblica Istruzione: grazie alla piattaforma Code Plex vengono sviluppate tutte le componenti (repository o tools) che poi verranno rilasciate completamente in OS. Il percorso verso l’apertura è ancora molto lungo, ma si lavora anche su alcuni capisaldi. L’adozione di plug-in che avvicinino Internet Explorer a Firefox è ancora lontana, mentre il consolidamento dello standard per il formato Odf di Open Office resta in attesa. Esistono anche casi di successo, come l’integrazione tra la piattaforma open SugarCRM e Outlook. E ancora sono molto ampie le possibilità di sfruttare Windows Media Player -ma per necessità di clienti specifici- come piattaforma per il DRM (Digital Right Management), “che deve contemperare business model e legal issues”, semplifica Boccadamo.

Nuvole… all’orizzonte?
La reingegnerizzazione dei processi di edizione è amplissima, ma certo non ancora completa. La comunità di utenti chiede qualche passo in più nella comunicazione con programmatori esterni, magari un’area di scambio per software non gestiti da Microsoft. Pare che ci sia qualche possibilità di apertura anche in questo senso. Intanto OSTC continua la comunicazione interna: “Noi parliamo con tutti i team Microsoft tranne quello di Xbox”, dice Boccadamo, e con gli organismi OS di tutto il mondo. Alle volte l’intervento dell’OSTC viene sollecitato, com’è stato per l’interoperabilità di Red Dot nel documentale SharePoint. “Stiamo lavorando anche sul cloud computing, ma per sapere in che direzione dovete aspettare l’annuncio ufficiale, tra qualche giorno”.
Fremiamo.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome