Un primato è ormai assicurato: Opengate è la prima società ad essere quotata sul Nuovo Mercato, il mercato azionario specializzato per le aziende di medie dimensioni ad alto potenziale di crescita e con una marcata focalizzazione s …
Un primato è ormai assicurato: Opengate è la prima società ad essere
quotata sul Nuovo Mercato, il mercato azionario specializzato per le
aziende di medie dimensioni ad alto potenziale di crescita e con una
marcata focalizzazione sul mondo delle nuove tecnologie. Da qualche giorno,
infatti, il titolo della società di Malnate guidata da Pietro Pozzobon è
infatti quotata sul nuovo listino e corona così un piano di sviluppo
iniziato lo scorso anno con la fusione tra Modo, Delta, Software&Co, Task!
e Curiotrè. Opengate arriva in volata a questo traguardo battendo sul temp
o
un diretto concorrente come Tecnodiffusione Italia, società distributrice
toscana che ha a sua volta deciso per la quotazione sul Nuovo Mercato ma
che arriverà sul listino dopo Opengate, presumibilmente a settembre. Al di
là del primato dell’uno o dell’altro è estremamente significativo che il
debutto di un nuovo mercato azionario veda in primissima fila due aziende
della distribuzione informatica e altre si stanno preparando.
Ma torniamo a Opengate. Pietro Pozzobon premette subito, ed è doveroso, ch
e
Opengate non è un’azienda che vende all’utente finale. "La nostra
società opera nel campo della distribuzione e in questo ambito vuole
continuare a lavorare e a crescere". La precisazione è d’obbligo in un
settore nel quale si assiste a fulminei cambiamenti di strategia
commerciale. In particolare poi Opengate è un distributore che basa la sua
fortuna su sei diverse linee di business. Si inizia con la parte trade che
rappresenta la distribuzione classica e il nucleo di business storico,
questa componente vale il 36% del fatturato. Segue poi il mondo retail
(vendite al mondo della grande distribuzione organizzata) che pesa per il
22% e che è oggi il settore a più alto tasso di crescita. C’è poi il m
ondo
Mac, dove Opengate è oggi l’unico distributore nazionale, che genera una
quota di fatturato pari al 19%. L’area var e networking a sua volta pesa
per un 14%. Chiudono il cerchio con percentuali minori il settore Oem (5%)
e Games (4%). "Se guardiamo al nostro business in termini di tipologia
di attività – prosegue Pozzobon – possiamo osservare che la
distribuzione di hardware è la fonte maggiore di fatturato con il 61%,
segue la distribuzione di software con il 22%, la produzione di personal
computer con il 10% e la distribuzione di consumabili con il 7%. Questi
ultimi due segmenti hanno un peso inferiore sul fatturato ma presentano una
migliore redditività". Yolanda Rios, direttore commerciale della
società cita dati Sirmi e ricorda che Opengate vanta una quota del 7% del
mercato della distribuzione in Italia e del 3% nell’area degli
assemblatori. Ma il futuro di Opengate, secondo Yolanda Rios, sarà sempre
più in chiave Web. "Puntiamo moltissimo sull’e-commerce dove siamo
presenti dal 1997 con un sito che vanta oggi 100.000 connessioni al mese da
parte di 4.000 rivenditori. Crediamo che nell’area business to business,
ovvero nel nostro settore, questo strumento avrà uno sviluppo straordinari
o
e potrà trasformare e migliorare enormemente il modo di lavorare. Il
risultato oggi è che il 5% del nostro fatturato passa attraverso il web, i
l
nostro obiettivo già per quest’anno è di far crescere questa quota al
25%".
Ma la quotazione pubblica sul mercato azionario serve per raccogliere
fiducia e soprattutto risorse finanziarie fresche. Con quali obiettivi
futuri la società si rivolge al mercato? Ovviamente Opengate punta a
crescere e più precisamente "vogliamo crescere sul mercato italiano
– osserva Pozzobon – sia investendo sui nostri mezzi, sia attraverso
acquisizioni, come peraltro già abbiamo fatto recentemente con Opc Lan e
con Datapool". C’è poi l’obiettivo dell’Europa e si tratta di un
obiettivo molto ambizioso: "Vogliamo diventare il primo distributore
indipendente a livello europeo e vogliamo arrivarci con una espansione
territoriale in altre country, soprattutto attraverso acquisizioni". In
questo contesto la prima sorpresa dovrebbe arrivare dalla Spagna.