OpenAI lancia ChatGPT Atlas: il browser che integra l’intelligenza artificiale al centro dell’esperienza web

chatgpt atlas

OpenAI ha presentato ufficialmente ChatGPT Atlas, un nuovo browser con l’intelligenza artificiale di ChatGPT integrata nel cuore della navigazione. L’annuncio, segna un passo deciso verso una nuova generazione di esperienze digitali in cui il web, la ricerca e l’assistenza intelligente convergono in un unico ambiente operativo.

Secondo OpenAI, Atlas è stato progettato per portare ChatGPT “ovunque” l’utente navighi, trasformando il browser in un assistente capace di comprendere il contesto, anticipare i bisogni e svolgere compiti direttamente all’interno della pagina visitata, senza passaggi tra schede o copia-incolla.

ChatGPT Atlas: il browser che “capisce” cosa stai facendo

ChatGPT Atlas nasce dall’idea di unire la potenza della ricerca AI alle attività quotidiane sul web. Dopo l’introduzione della funzione di ricerca in ChatGPT lo scorso anno, OpenAI ha voluto spingersi oltre, creando un ambiente in cui conversazioni, memoria e contesto lavorano insieme.

Attraverso le browser memories, Atlas può ricordare il contenuto dei siti visitati, riprendere conversazioni precedenti e proporre azioni coerenti con le abitudini dell’utente. Un esempio concreto: chiedere di “trovare le offerte di lavoro viste la settimana scorsa e riassumere i trend del settore” diventa un’operazione immediata, perché il sistema integra i dati memorizzati nella navigazione.

La gestione della memoria è completamente opzionale: gli utenti possono disattivarla, cancellare cronologia e conversazioni, o limitare l’accesso dell’AI ai siti sensibili tramite un semplice toggle nella barra degli indirizzi.

Agent mode: un assistente che agisce per conto dell’utente

La vera novità di Atlas è la modalità agent, una versione evoluta del ChatGPT Agent introdotto a inizio anno. In questo scenario, ChatGPT non si limita a rispondere, ma può agire: aprire schede, compilare moduli, pianificare eventi, raccogliere dati o acquistare prodotti, sempre sotto la supervisione dell’utente.

OpenAI spiega che l’agent è in grado, ad esempio, di gestire un ordine su Instacart, analizzare documenti aziendali o organizzare un meeting, operando direttamente nel browser. La funzione è disponibile in anteprima per gli utenti Plus, Pro e Business.

L’azienda sottolinea inoltre che la sicurezza rimane prioritaria. L’agent non può installare software, accedere ai file locali o interagire con app esterne. In caso di siti sensibili, come le piattaforme bancarie, l’azione si interrompe automaticamente per garantire che l’utente resti pienamente consapevole di ogni passaggio.

Privacy, sicurezza e controllo totale in ChatGPT Atlas

Atlas consente di decidere cosa ChatGPT può “vedere” durante la navigazione. Tutte le memorie del browser sono private e legate all’account personale. La cancellazione della cronologia elimina automaticamente anche le informazioni archiviate dall’AI.

OpenAI precisa che, per impostazione predefinita, i contenuti visualizzati nel browser non vengono usati per addestrare i modelli. L’utente può tuttavia scegliere di attivare questa opzione nelle impostazioni dei dati, integrando così l’esperienza tra Atlas e ChatGPT tradizionale.

Il nuovo browser include anche controlli parentali evoluti, con la possibilità di disattivare la memoria del browser o la modalità agent per gli account gestiti dai genitori.

Un nuovo paradigma per l’uso del web

OpenAI descrive Atlas come il primo passo verso una navigazione “agentica”, dove il browser diventa un assistente capace di gestire operazioni complesse e apprendere dal contesto. L’interfaccia minimalista include una pagina iniziale che unisce ricerca, suggerimenti personalizzati e accesso rapido ai contenuti più visitati.

Il lancio di Atlas è globale: il browser è già disponibile per macOS e accessibile agli utenti Free, Plus, Pro e Go. È inoltre in beta per i piani Business, Enterprise ed Education, con versioni per Windows, iOS e Android in arrivo nei prossimi mesi.

Con Atlas, OpenAI trasforma il modo di intendere la navigazione: non più un luogo da esplorare manualmente, ma uno spazio intelligente in cui l’intelligenza artificiale diventa parte attiva dell’esperienza digitale.

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