Fabrizio Cascianelli, Commercial Director VTEX Italia, spiega perché occorre integrare omnicanalità logistica e super fast delivery nella propria strategia ecommerce.
Il settore retail è cambiato di più negli ultimi 5 anni che nei 50 precedenti e la velocità del cambiamento ha subito un impulso con la pandemia, durante la quale le aziende hanno dovuto gestire una rivoluzione nelle abitudini di consumo, assistendo allo spostamento dei canali di vendita sempre più online e ad una crescita delle aspettative soprattutto rispetto alla velocità di spedizione e alla convenienza dei prodotti.
Recenti dati di mercato hanno in particolare mostrato una crescita dell’ecommerce del 21% nel 2021 rispetto al 2020 (fonte: Netcomm) e si è fatto strada un fenomeno che sposta l’attenzione agli aspetti logistici: non a caso il fast delivery – la consegna veloce – risulta essere stata la scelta di ben 4,3 milioni di famiglie di acquirenti online.
Quello della consegna veloce è un trend che gli operatori del settore monitorano attentamente negli ultimi anni. Se la tempistica standard di consegna richiesta era nei primi anni del 2000 di 8 giorni e di 2 nel 2015, dal 2019 ci siamo “abituati” a ricevere la merce entro un giorno e addirittura si sta diffondendo in molti mercati il “Same Day Delivery” (consegna il giorno stesso) come conseguenza delle aspettative di un consumatore sempre più esigente.
Se la percentuale di utenti che accettavano l’opzione di spedizione in 2/3 giorni nel 2020 era del 65%, oggi essa è scesa al 29% e ci aspettiamo che continui a scendere. Parliamo di utenti che sempre più spesso prediligono, di conseguenza, fare acquisti sui grandi marketplace piuttosto che sugli ecommerce dei singoli rivenditori, proprio per la maggiore velocità di consegna garantita.
È chiaro che la tempistica di spedizione sta diventando uno dei fattori principali di acquisto digitale: ben il 56% dei clienti ha dichiarato di acquistare regolarmente da retailer che offrono una spedizione o un servizio di ritiro in negozio efficienti, descrivendolo quindi come parametro di scelta successivo solo al primo, ossia “il retailer che offre la migliore offerta”.
La competizione per ridurre le tempistiche di spedizione è probabilmente la variabile di maggiore impatto nelle supply chain omnichannel oggi, a dirlo è Mc Kinsey che osserva come negli ultimi anni le aziende del settore si stiano inevitabilmente adeguando alle tendenze.
Ciò che sta accadendo non impatta solo la domanda, stiamo vivendo una rivoluzione nella supply chain da tutti i punti di vista. Anche i fornitori di servizi di logistica a loro volta stanno rivedendo priorità e processi per rendere sostenibile ciò che il consumatore chiede oggi, ossia un progressivo e costante accorciarsi delle tempistiche di spedizione. Lo stesso Mc Kinsey riporta che il 75% dei fornitori di servizi di logistica hanno indicato la consegna entro due giorni come una priorità, mentre è già il 42% a voler offrire il Same Day Delivery nel 2022.
Omnicanalità logistica: come attuarla e con quali benefici
Se la sfida per il retailer oggi è rispondere all’esigenza dei consumatori di ricevere la merce entro tempistiche sempre più brevi, l’unica risposta è adottare una strategia omnicanale anche dal punto di vista della logistica, e ciò si traduce nell’offrire all’utente finale una serie di opzioni di scelta che gli garantiscano un’esperienza d’acquisto fluida e davvero soddisfacente.
Il punto di partenza è prevedere all’interno dell’area spedizione, sul proprio ecommerce, la possibilità di sfruttare punti vendita fisici come opzione, non basandosi più solo su uno o più magazzini e centri di smistamento che già fanno parte della propria rete di distribuzione. La creazione di una rete integrata di opzioni di spedizione può garantire ai clienti tempistiche di ricezione della merce più corte e i benefici sono molteplici perché ridurre il tempo di consegna porta a un aumento della soddisfazione del cliente, che impatta sulle vendite – specie quando parliamo di “acquisti d’impulso” – e sui tassi di conversione online – ad esempio per categorie di prodotti “di uso immediato”, che prima difficilmente potevano essere acquistati online.
Ulteriore vantaggio per un retailer che adotti una strategia di integrazione omnicanale anche nella logistica sfocia nella riduzione dei costi di consegna e resi e può avere impatto anche in termini di sostenibilità ambientale.
Spedire da un negozio che si trovi geograficamente più vicino all’acquirente, invece che da un magazzino localizzato magari a chilometri di distanza, significa tragitti inferiori, magari trasporti in bicicletta al posto di servizi di logistica energeticamente costosi e così via, e ridurre il costo di spedizione permette di ridurre i costi di acquisto aumentando quindi il tasso di conversione.
Non sottovalutiamo, inoltre, il vantaggio dato dall’aumento della disponibilità degli articoli a catalogo: l’integrazione dell’intero stock dislocato nei vari “siti” di provenienza (negozi, magazzini, centri di smistamento) significa mostrare all’utente che sta navigando sull’ecommerce una disponibilità praticamente totale di articoli. Un catalogo più ricco non solo riduce il rischio che l’utente passi a un competitor quando non trova un prodotto online, ma contribuisce ad aumentare le conversioni e a monetizzare, oltre che a raddoppiare la soddisfazione e quindi fidelizzazione dello stesso cliente.
Arricchire il catalogo online va a vantaggio anche di una maggiore efficienza dell’inventario. Pensiamo al caso di un prodotto presente in un negozio fisico in una taglia poco richiesta. La possibilità di integrare lo stock in un unico catalogo online, a disposizione quindi di chi visita l’ecommerce sapendo di poter poi ricevere qualunque prodotto comodamente a casa e velocemente, significa per quel singolo articolo una visibilità enormemente maggiore e per il retailer maggiori chance di venderlo senza dover ricorrere ad applicare sconti per favorirne l’acquisto e “liberare il magazzino”. Questo significa migliore redditività per l’intera catena del valore.
La competizione sull’omnicanalità oggi si gioca sul terreno dell’integrazione dell’offerta dei prodotti della rete fisica sull’ecommerce. Siamo partiti dal considerare come scelte alternative negozio fisico e negozio online, mentre oggi le due realtà sono diventate fattori indispensabili l’uno all’esistenza dell’altro e stiamo continuamente assistendo a ulteriori evoluzioni in questo senso, tanto che la tendenza dei retailer va verso il cosiddetto unified commerce di cui sentiremo sempre più parlare.