Oltre la filosofia del Roi

Nuovi approcci consentono di valutare l’opportunità o meno di sostenere investimenti in progetti di Bi.

L’analisi dei dati che si originano dall’ambiente Ict
dell’azienda rimane sempre di stretta attualità. L’attuale congiuntura spinge
tutte le aziende a gestire in modo ancora più oculato i propri investimenti in
tecnologie. Il successo di un progetto di intelligenza diffusa è rappresentato,
in linea di principio, dal maggior valore che l’adozione di questi strumenti
apporta all’azienda. Allo scopo, pertanto, non si può assumere quale unico
parametro di valutazione il tradizionale Ritorno sugli investimenti (Roi), che
risulta, per contro, ampiamente insufficiente. Ecco che nuovi approcci si
affacciano, utili a facilitare le imprese nel loro lavoro di selezione dei
migliori investimenti.


Il ruolo dei contesti di business
L’opportunità di
dotarsi di un’infrastruttura integrata di intelligenza diffusa è, in questi
contesti, valutata e messa in correlazione con altre variabili, parimenti
importanti, quali la coerenza con gli obiettivi di azienda o l’impatto sui
processi organizzativi. Gartner suggerisce un nuovo framework, che facilita la
“valorizzazione” di questo tipo di progetti. Nasce dal compendio tra il
framework tradizionale di Bi e due ordini di indicatori del maggior valore
apportato dall’iniziativa. Di fatto, quindi, Gartner suggerisce di definire dei
collegamenti tra i contesti di business e gli investimenti in tecnologia. Tale
modello “combinato” si propone di fornire un elenco di utili elementi di
confronto e valutazione sulla base del quale misurare i risultati dei progetti.

Due sono i parametri fondamentali, rappresentati rispettivamente
dall’opportunità di massimizzare il ritorno sugli investimenti e dalla necessità
di minimizzare i rischi correlati. Sulla base di entrambe le dimensioni andranno
valutati gli impatti che il progetto ha sui cinque livelli (quelli che
l’analista definisce “pilastri”) coi quali può utilmente essere definito un
framework di Business intelligence.


I cinque pilastri della Bi
I cinque layer sono
rappresentati, rispettivamente, da strategia, organizzazione, processi,
applicazioni e funzionalità di Bi e infrastruttura software già implementata in
azienda. Al primo livello (strategico) occorre valutare come l’iniziativa di Bi
si riflette sugli obiettivi di business dell’azienda, verificandone
l’allineamento. Sotto il profilo organizzativo e di gestione dei processi,
invece, si tratta di pesare l’impatto del progetto sulla riorganizzazione delle
risorse interne e sulle competenze. A livello di applicazioni e funzionalità
occorre fare un identikit dell’utente degli strumenti di Bi, capire quali tool
siano più indicati e operare con cautela, per minimizzare il rischio di
soluzioni ridondanti e, pertanto, più costose rispetto al necessario. A livello
infrastrutturare sarà necessario valutare la consistenza dell’architettura già
in uso in azienda rispetto alle necessità di Bi. Dall’analisi dell’impatto delle
scelte tecnologiche su ciascun elemento sarà possibile ottenere una misura del
valore aggiunto del progetto che si vuole intraprendere, scisso nelle due
dimensioni del ritorno e dei rischi, e operare di
conseguenza.

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