Obiettivo 40% per le donne ai vertici delle aziende

La direttiva proposta stabilisce un obiettivo del 40% di persone del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa.

La Commissione europea ha proposto oggi un atto legislativo dell’Ue diretto ad accelerare i progressi verso un maggiore equilibrio tra uomini e donne nei consigli delle società europee.

Il testo è stato presentato congiuntamente dai Vicepresidenti Viviane Reding (Commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza), Antonio Tajani (industria e imprenditoria), Joaquín Almunia (concorrenza) e Olli Rehn (affari economici e monetari) e dai Commissari Michel Barnier (mercato interno e servizi) e Lázsló Andor (occupazione e affari sociali).

Con la proposta odierna la Commissione risponde agli inviti del Parlamento europeo,
che ha chiesto a più riprese, a maggioranza assoluta, misure
legislative sull’uguaglianza tra donne e uomini negli organi decisionali
delle imprese, soprattutto nelle risoluzioni del 6 luglio 2011 e del 13
marzo 2012.

Cosa dice la direttiva
La direttiva proposta stabilisce un obiettivo del 40% di persone del sesso sotto-rappresentato tra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa.

Le
aziende che non presentano questa soglia del 40% tra gli amministratori
non esecutivi saranno tenute a procedere alle nomine per tali posti
sulla base di un’analisi comparativa delle qualifiche di ciascun
candidato, applicando criteri chiari, univoci e formulati in modo neutro
dal punto di vista del genere.

A parità di qualifiche, si dovrà dare la priorità al sesso sotto-rappresentato. L’obiettivo di raggiungere almeno il 40% di esponenti del sesso sotto-rappresentato per gli incarichi non esecutivi dev’essere raggiunto entro il 2020,
ma le imprese pubbliche, sulle quali gli Stati membri esercitano
un’influenza dominante, avranno a disposizione due anni di meno, fino al
2018.

La proposta dovrebbe applicarsi a circa 5.000 società quotate
nell’Unione europea, mentre non si applicherà alle piccole e medie
imprese (società con un organico inferiore a 250 dipendenti e un
fatturato mondiale non superiore a 50 milioni di euro) né alle società
non quotate.

Reding grata al Parlamento europeo
Per Viviane Reding «La
proposta della Commissione farà in modo che nella procedura di
selezione degli amministratori senza incarichi esecutivi sia data la
preferenza alle candidate, purché siano sotto-rappresentate rispetto
agli uomini ed ugualmente qualificate. Sono grata ai numerosi membri del
Parlamento europeo che non hanno mai smesso di combattere per questa
causa e mi hanno fornito un aiuto prezioso per presentare la proposta
».

Silvia Costa: il lavoro comincia ora
Ottima
notizia, l’approvazione da parte della Commissione europea della
proposta di direttiva, per Silvia Costa, che sottolinea : «al netto
di qualche annacquamento, va sottolineato che è questa la via giusta. Lo
dimostrano anche i risultati dell’Italia, citata tra i buoni esempi
dalla commissaria Reding, che in pochi mesi dall’approvazione della
legge sulle quote ha aumentato del 3% il numero delle donne nei board.
Purtroppo la contrarietà manifestata immediatamente dal governo tedesco,
insieme ai dubbi già noti di molti paesi del nord Europa, fa temere che
la battaglia non sia affatto terminata, ma che anzi cominci ora. Starà
ora al Parlamento europeo, e alla sua commissione Donne, di andare
avanti in questa direzione
».

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