Nuovo regime di aiuto per le start up del Mezzogiorno

Il Ministero dello Sviluppo economico ha istituto un regime di aiuto finalizzato a promuovere la nascita di nuove imprese in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

E’ sisponibile sul sito del Ministero dello Sviluppo economico,
e in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, il decreto del 6 marzo 2013, il nuovo regime di aiuto finalizzato alla
promozione della nascita di nuove imprese nelle regioni Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, in attuazione
di una specifica azione prevista nel Pon “Ricerca e competitività” Fesr
2007-2013.

L’iniziativa prevede due tipologie d’intervento:

  • aiuti in favore delle piccole imprese di nuova costituzione (Titolo II del
    decreto)
  • sostegno ai programmi di investimento effettuati da nuove imprese digitali
    e/o a contenuto tecnologico (Titolo III)

Le risorse
finanziarie disponibili sono costituite da:

  • 100 milioni di euro, provenienti dal Pon “Sviluppo imprenditoriale locale” Fesr 2000-2006, per
    il primo intervento, riservato alle imprese con sede legale e operativa nelle
    aree di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia individuate
    nella Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale
  • 90 milioni di euro, a valere sul Pon “Ricerca e competitività” Fers 2007-2013, per il secondo
    intervento, riservato alle imprese con sede legale e operativa nelle regioni
    Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Per entrambi
gli interventi i soggetti beneficiari sono le imprese di piccola dimensione
costituite in forma societaria da non più di 6 mesi dalla data di presentazione
della domanda di agevolazione, nonché le persone fisiche che intendono
costituire una nuova impresa.

Nel caso degli aiuti in favore delle piccole imprese di nuova
costituzione
(Titolo II) l’agevolazione concedibile è rappresentata da un
contributo, nel limite massimo di 200.000 euro, a parziale copertura dei costi
sostenuti dall’impresa nei primi 4 anni, decorrenti dalla data di presentazione
della domanda di agevolazione, connessi alla realizzazione di un piano di
impresa finalizzato a:

  • l’introduzione
    di nuove soluzioni organizzative o produttive
  • l’ampliamento
    del target di utenza del prodotto o servizio offerto

Mentre i
costi agevolabili sono quelli riferiti a:

  • interessi
    sui finanziamenti esterni concessi all’impresa
  • costi (spese
    di affitto, canoni di leasing e/o quote di ammortamento) relativi all’acquisto
    della disponibilità di impianti, macchinari e attrezzature tecnologici
    necessari all’attività di impresa
  • costi
    salariali relativi al nuovo personale dipendente assunto dall’impresa

Per il sostegno
ai programmi di investimento effettuati da nuove imprese operanti nell’economia
digitale o a contenuto tecnologico, proposti da nuove imprese e finalizzati a
valorizzare economicamente i risultati del sistema della ricerca pubblica e
privata
(Titolo III) è previsto invece, nei limiti del regime de minimis
(200.000 euro), un contributo in conto impianti, accompagnato da un servizio di
tutoring tecnico-gestionale a sostegno della fase di avvio.

Sono
ammissibili le seguenti spese:

  • impianti,
    macchinari e attrezzature tecnologici
  • componenti
    hardware e software
  • brevetti e
    licenze
  • certificazioni,
    know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, purché direttamente
    correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
  • progettazione,
    sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche
    e di impianti tecnologici produttivi, consulenze specialistiche tecnologiche
    funzionali al progetto di investimento, nonché relativi interventi correttivi e
    adeguativi

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