Nuovo piano industriale per AiSoftw@re

Il fornitore di soluzioni verticali farà confluire nella holding le otto società operative. Con tanto di aumento di capitale.

23 luglio 2004

Il 2003 ha messo a dura prova AiSoftw@re, che da vent’anni opera nello sviluppo di soluzioni e tecnologie software e che oggi è focalizzata su tre aree di business: financial, medical e technologies.


La società, infatti, che è quotata al Nuovo Mercato Borsa Italiana, per cercare di ridurre le perdite di un bilancio in contrazione, ha dovuto dismettere alcune aree non più produttive, tra le quali l’area Venture capital e cedere rami d’azienda poco profittevoli.


Ha dovuto, inoltre, ridurre il personale di 80 unità e chiudere 6 sedi operative, concentrandosi sulle 5 attuali di Milano, Roma, Bologna, Trento e Vicenza che occupano 292 dipendenti. Alla fine del 2003 il bilancio presentava un fatturato di 25,143 milioni di euro (contro i 28,406 del 2002) e perdite ante imposte per 9,955 milioni (contro però un negativo più che doppio del 2002).


L’andamento del primo trimestre 2004 presenta sempre conti in rosso, in parte dovuti ai costi di ristrutturazione, ma in recupero rispetto allo stesso periodo del 2003, tanto che a fine esercizio l’amministratore delegato, Giorgio De Porcellinis, si attende un fatturato in crescita che dovrebbe attestarsi sui 27 milioni, mentre il ritorno di un conto economico in attivo è auspicato per la fine del 2005 e quindi per l’esercizio 2006.


Nel frattempo, AiSoftware ha annunciato un aumento di capitale a pagamento riservato ai propri azionisti, per un valore che non supera i 4 milioni, mediante emissione di un massimo di 3.842.448 nuove azioni, che in parte andranno anche a finanziare il nuovo piano di sviluppo industriale.


Questo prevede un’ottimizzazione della struttura organizzativa e dei relativi oneri gestionali e l’avvio di una riorganizzazione societatria che progressivamente porterà le attuali otto società a integrarsi all’interno della holding e quindi a diventare un’unica realtà, con costi di gestione molto più ridotti.


Inoltre, il presidente Francesco Gardin ha anticipato che nei programmi di AiSoftware c’è l’intenzione di aggregarsi (entro qualche mese) con una realtà, non quotata in Borsa, che abbia un’attività complementare alla sua azienda, in modo da creare un gruppo che possa raggiungere una maggior massa critica, considerata ottimale tra i 50 e i 100 milioni.


Nell’annunciare che la società sta espandendo il proprio raggio d’azione anche ai paesi dell’Est, dove è già presente con i propri prodotti in sette banche (grazie al fatto che le sue soluzioni proprietarie sono multilingua), De Porcellinis ha anche dichiarato che per il 2004 sono previsti investimenti per 830 mila euro nello sviluppo e potenziamento dei prodotti.


Per quanto riguarda l’offerta, nell’area banca e finanza le applicazioni affrontano la gestione rischio di credito, la gestione operatività finanziaria, il facility management, mentre nella sanità le proposte riguardano la radiologia digitale, stazioni per la refertazione vocale, telediagnostica (dove all’inizio del 2004 ha rilasciato la nuova Suite Dicomware10), sistemi di gestione e workflow dipartimentale.


Nell’ambito dei progetti It troviamo soluzioni di e-government, sicurezza informatica, data intelligence, e-business, realtime systems e Knowledge management. L’attività di professional service è stata invece ridimensionata perché sono stati dismessi i servizi professionali generici, ormai poco redditivi, a favore dei servizi di fascia alta.

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