Le polemiche non si placano: troppo lunghi i tempi per “sbloccare” i nuovi suffissi e qualche dubbio circa la correttezza di alcuni accordi in divenire.
Siamo alle battute finali. L’Icann (Internet Corp. for Assigned Names & Numbers) dovrebbe finalmente prendere una decisione rispetto all’introduzione di nuovi suffissi nell’assegnazione dei domini Internet, consentendo di decongestionare almeno in parte la situazione rispetto al sovraffollato “.com”. Sette dovrebbero essere i nuovi suffissi in uscita (“.biz”, “.info”, “.name”, “.museum”, “.pro”, “.aero”, “.coop”), anche se l’Icann stesso mette in guardia rispetto a una situazione di illusorietà. Sono migliaia, infatti, i siti “.com” che avrebbero già fatto richiesta di assegnazione di un indirizzo “.biz” in replica rispetto a quello esistente.
Molte, poi, le ulteriori proposte: si va dai domini “.kids”, ai “.sport”, ai “.wine”, ai “.travel”, fino ai “.xxx”. Di certo è che, qualsiasi decisione l’Icann possa prendere, questa non potrà in alcun modo essere operativa prima della fine dell’anno.
Le polemiche sono comunque dietro l’angolo. E non è solo una questione dei tempi troppo lunghi con i quali – a detta della comunità Internet – l’Icann si sta muovendo. Al centro della disputa sarebbe anche un accordo con la società britannica Global Name Registry, alla quale l’Icann avrebbe dato mandato esclusivo per la gestione dei domini “.name”, che in prospettiva potrebbero diventare lo strumento principale per l’identificazione elettronica in tutto il mondo. Il nome di una persona potrebbe infatti diventare il suo numero di telefono, il suo indirizzo di posta elettronica e anche il suo sito Web personale., utilizzabile dunque per effettuare qualsiasi tipo di transazione online. Se così fosse, appare chiaro che una sola azienda (la Globale Name Registry per l’appunto) avrebbe la possibilità di gestire elenchi telefonici, liste di indirizzi e persino i conti bancari degli internauti registrati con “.name”.