Nuovi skill per l’Ict italiana

Il rapporto Federcomin sull’occupazione stima una richiesta di ventimila addetti con professionalità innovative per il 2010

L’Ict italiana avrà bisogno di skill innovativi che Federcomin stima in
ventimila unità entro il 2010 con una crescita media annua del 3%. Il dato
emerge dal rapporto Occupazione 2006 che da quest’anno allarga
il confine tradizionale del settore dell’Ict al segmento dei media digitali
(televisione digitale, produzione di contenuti digitali). Secondo l’indagine Il
numero totale di imprese con addetti del settore Ict in Italia è passato da
110.400 nel 2001 a 112.600 nel 2005 (sono incluse le imprese di capitale e di
persone, nonché le ditte individuali, ma non i liberi professionisti), con un
incremento complessivo dell’1,9%. Le variazioni percentuali del numero delle
imprese risultano positive fino al 2004, pressoché stabili nel 2005 (-0,3%).



Tra le imprese Ict la quota di
quelle

che sono in situazione di criticità – sospese, in liquidazione o in fallimento – risulta in crescita progressiva dal 2002, e nel 2005 è pari all’11%. “Il dato esprime uno stato di sofferenza diffuso in tutti i comparti, con l’unica eccezione del settore dei media, che dopo la crisi del 2000 registra una diminuzione delle situazioni di criticità”.
Nell’Information and communication
technology si riscontra una diminuzione occupazionale: da 697.000 addetti nel
2001 si è scesi 675.000 nel 2004, con un saldo negativo di 22.000 unità, legato
per lo più alle situazioni di ristrutturazione.
L’unico comparto che
ha visto crescere il numero di occupati

è quello relativo a software e servizi, cresciuto di circa diecimila unità nel periodo considerato.

Per quanto riguarda le tipologie contrattuali si registra un aumento della flessibilità lavorativa. Dal 2001 al 2004 la differenza fra addetti nominali Ict e risorse Full Time Equivalent (a tempo pieno) è passata da 28.100 unità a 40.900 (con un aumento del 46%). “Si riscontra dunque una tendenza verso l’aumento di tipologie occupazionali di natura atipica, dettata da una maggiore flessibilità del mercato del lavoro”. Anche nel settore delle imprese utenti il ricorso alla flessibilità
per gli addetti con funzioni Ict è in aumento: si è passati dai 21mila del 2001
ai 32mila del 2004, con un aumento complessivo del 52%.



Per quanto riguarda i Power user
(utilizzatori evoluti delle molteplici soluzioni applicative esistenti) nel 2005
il loro numero è di circa 4,2 milioni, il 27,1% del totale occupati dipendenti
(contro il 26,3% che si registrava nel 2003). Rispetto alla crescita media
dell’occupazione complessiva dal 2003 al 2005 si rileva, per i Power user, una
dinamica superiore e pari al 3,4%. I Generic user

(utilizzatori Ict di più basso profilo) sono circa 7,1 milioni (il 45,9% del totale).

I restanti 4,2 milioni sono costituiti dai cosiddetti
No user, cioè da lavoratori che non fanno alcun uso di
soluzioni Ict.

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