Nuovi server Risc per Hp

Arrivano le nuove macchine di Hp basate su piattaforma Unix/Risc. Il punto di forza è certamente il costo contenuto, il modello di fascia più bassa parte da meno di 5mila dollari.

Saranno presentati a giorni i nuovi server di Hp basati su piattaforma Unix/Risc. I modelli 2505, 5405 e 7405, versione economica dei modelli 2400, 5400 e 7400, integrano il processore Risc Pa-8700 a 650 MHz. La caratteristica principale delle nuove macchine è certamente il prezzo contenuto, dal 10 al 40% in meno rispetto agli equivalenti modelli Windows/Intel. Il modello 2405 parte da 4.795 dollari nella versione con processore 650 MHz, due dischi da 18 Gb e 512 Mb di memoria. Il modello 5405 partirà da 29.026 dollari e prevede due processori da 650 MHz, 4 Gb di memoria e 72 Gb di capacità, è previsto l’upgrade a quattro processori. Il 7405, infine, parte da 50.595 dollari, prevede due processori da 650 MHz, 4 Gb di memoria e 146 Gb di spazio su disco e può montare fino a 8 processori.

È proprio grazie alla riduzione dei costi che la società americana punta a fare breccia nel cuore degli It manager, visto anche il momento di flessione degli investimenti.

Nei nuovi server Hp, come d’altronde in molte architetture Risc recenti, la capacità di calcolo dei processori può essere distribuita dinamicamente sui diversi sistemi operativi a seconda delle necessità del momento.

Dopo la fusione con Compaq, il colosso americano è in grado di presentare un’offerta assolutamente varia e completa, attualmente l’azienda ha a listino due tipologie di server Unix, i NonStop di fascia alta rivolti alle reti Atm e al mercato degli scambi azionari e quelli destinati a far girare diversi sistemi operativi, anche obsoleti. Hp è anche leader nel mercato dei server Intel. Nel secondo trimestre di quest’anno, sostiene Idc, Hp e Ibm hanno gareggiato testa a testa ricavando quasi 3 miliardi di dollari dalle vendite dei server, è la prima volta che la leadership di Ibm viene messa in dubbio.

I ricavi di Hp sono saliti del 18,1% rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso mentre Ibm ha registrato un calo del 16,2%.

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