Nuovi scossoni stanno ulteriormente assestando la politica distributiva di Compaq, divenuta oggetto di particolari attenzioni in un mercato dei pc condizionato dai successi di Dell. L’elemento più concreto della nuova impostazione prevede che, a …
Nuovi scossoni stanno ulteriormente assestando la politica distributiva di
Compaq, divenuta oggetto di particolari attenzioni in un mercato dei pc
condizionato dai successi di Dell. L’elemento più concreto della nuova
impostazione prevede che, al massimo entro il terzo trimestre del 2000,
rivenditori, grossisti e clienti finali paghino lo stesso prezzo per un pc
o un server a base Intel. Sarà questo il nuovo "prezzo Internet" (nome
ufficiale adottato dal costruttore), riferito alla semplice scatola, così
come esce dalla fabbrica.
Per effettuare gli ordini, il cliente avrà due possibilità. In prima
battuta, potrà acquistare direttamente da Compaq, che, per la logistica,
privilegerà il canale dei grossisti. Il trasporto, in questo caso, dovrebb
e
essere a carico del cliente, instaurando una nuova procedura fin qui
inedita. In alternativa, sarà possibile passare per un rivenditore, che
fatturerà la consegna. I rivenditori percepiranno una remunerazione dal
costruttore, in base ai servizi che saranno in grado di fornire
(integrazione formazione, consegna), ma i termini sono per ora flessibili.
In questo modo, si accentua la spinta verso la vendita diretta, partita in
Europa con i modelli Prosignia per le piccole e medie imprese. E i
rivenditori, per sopravvivere, dovranno per forza prendere la strada dei
servizi, abbandonando del tutto l’idea di far soldi con il semplice box
moving.
Intanto, dagli Stati Uniti rimbalzano voci che l’azienda sia interessata
all’acquisizione di Inacom, uno de più importanti rivenditori sul
territorio Usa. L’acquisizione avrebbe senso e darebbe a Compaq
l’infrastruttura necessaria per l’offerta di hardware e servizi ai grandi
clienti. Inoltre, sarebbe questo un altro passo in direzione di un maggior
controllo diretto sui processi di vendita. Il fatto è che negli Usa il
costruttore ha scelto in maggio di appoggiarsi a quattro soli distributori,
ovvero Tech Data, Ingram Micro, Merisel e Inacom. L’acquisizione di uno di
questo operatori potrebbe avere cattive ripercussioni nei rapporti con gli
altri tre.