Nuove prospettive di mercato per Ptc

Content management, affiancato alle tradizionali aree di competenza del Cad e del Plm. è così che il vendor guarda al futuro

Dopo la crisi vissuta un paio di anni fa, Parametric Technology Corporation guarda al futuro. In modo accelerato, mettendo molta carne al fuoco e cercando di cancellare le difficoltà del passato. Acquisizioni, rilasci di nuove major release dei propri software, apertura a mercati fino a ora inesplorati, investimenti massicci in ricerca e sviluppo, attenzione allo small e medium business. «Una strategia fatta di crescita organica in ambito Product lifecycle management – spiega Richard Harrison, a capo della società statunitense -, penetrazione in settori verticali con soluzioni specifiche e ulteriori acquisizioni».


Questi gli obiettivi che Ptc intende raggiungere sulla scia dei passi compiuti nel 2005, acquisizione di Arbortext in testa. Il vendor, infatti, noto per il proprio Cad Pro/E e per il Plm Winchill, lo scorso anno ha spaziato sul mercato, comprando varie società (quattro per l’esattezza) che potessero aprirgli nuovi orizzonti: content management su tutti.


«Il senso è capire i problemi dei clienti e agire per risolverli», continua il presidente e Ceo della casa di Needham, a pochi passi da Boston. E, non c’è da dargli torto, quello della gestione documentale, in crescita esponenziale, rientra tra le priorità delle imprese.


«L’acquisizione di Arbortext – specifica Stefano Rinaldi, country manager per l’area Sud Europa di Ptc -, che si muove nel campo delle applicazioni di dynamic enterprise publishing, non vuole rappresentare un cambiamento di rotta ma un elemento di crescita sostenibile. L’obiettivo è l’integrazione, in una piattaforma unica, di quelli che sono i processi di generazione e pubblicazione delle informazioni che prima avvenivano solo da un punto di vista meccanico con gli strumenti che ruotavano attorno a Pro/E. Però questo non basta. Più il prodotto è complesso e la catena del valore diventa articolata, più la documentazione cartacea a corredo tende a crescere e a complicarsi».


Ptc, quindi, vede il content management come area tangente alle problematiche specifiche di sviluppo prodotto.


«La richiesta esiste già, ma attualmente le tecnologie sono slegate – prosegue il manager italiano -. Noi puntiamo ad avere un solo sistema che permetta di automatizzare end-to-end un processo estremamente complesso. Avevamo già iniziato ad affrontare il problema del content management soprattutto nell’ambito aerospace&defence, nell’automotive e nel machinery, che per noi sono mercati di riferimento. Fino ad ora, però, le imprese hanno affrontato la questione su un binario parallelo». L’integrazione di Arbortext è prevista per il prossimo aprile, in Italia, probabilmente, dai primi di maggio.


Anche l’attenzione alle Pmi rientra tra le strategie di Ptc. Partendo, sempre, dalla propria base di installato, in cui le aziende sopra i cento milioni di dollari di fatturato rappresentano il cavallo di battaglia, il vendor vuole ampliare il proprio perimetro d’intervento, investendo sia in politiche di canale sia in mercati esterni al manufacturing, tra cui il footwear and apparel (anche in questo caso il motore è rappresentato da una società acquistata lo scorso anno).

La realtà italiana


Il mercato di Ptc nel nostro Paese, fatto di 3.500 aziende circa, può essere iconizzato da una piramide a tre livelli, dove anche lo small e medium business si è aperto al Plm e non più solo al Cad.


«Negli ultimi tre anni la consapevolezza di potersi scambiare informazioni di prodotto con partner e fornitori è cresciuta molto – prosegue Rinaldi -, soprattutto con i cinesi alle calcagna. C’è tuttavia ancora molto da fare e i vendor devono strutturarsi in termini di offerta, per indirizzare dei requisiti che sono diversi da quelli tipici delle grandi imprese. Il nostro approccio alle Pmi si basa sulla garanzia di tempi fissi per l’implementazione e un budget definito».


La volontà di realizzare una piattaforma completa comprende anche l’integrazione con il mondo Erp (esteso a Scm e Crm, principalmente per il mondo Sap ma non solo), ma non tralascia la continua evoluzione dei software Cad e Plm. A breve, infatti, è attesa la versione 3 di Pro/E Wildfire, con arricchimenti funzionali dal punto di vista della definizione della geometria, della simulazione e dell’interfaccia grafica.

Le cifre


Insieme all’obiettivo del miliardo di dollari di fatturato da raggiungere entro il 2008, Ptc si augura di realizzare un 20% di margine operativo.


«Circa il 10% dovrebbe essere rappresentato da crescita organica, il resto da merger e acquisition -. Nel 2004, siamo tornati in utile dopo otto quarter di perdite, ma la nostra struttura finanziaria ci ha sempre permesso di autofinanziarci. Dal 2005, il margine operativo lordo è del 14%, a conferma degli effetti positivi del piano di riorganizzazione». In questi piani, con un anno fiscale chiusosi a 720 milioni dollari di fatturato, l’Italia ha raggiunto quota 22,3 milioni di euro. La crescita prevista per il 2006, vede un margine operativo del 15%, con l’allineamento del nostro paese.

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