Diminuiscono in particolare le aperture relative alle società di persone (-23,3%) mentre per le società di capitali e per le persone fisiche il calo è poco superiore al 5%.
Nello scorso mese di agosto sono state aperte 17.435
nuove partite Iva; in confronto ad agosto 2012 si registra un calo (-6,1%).
La distribuzione per natura giuridica mostra la
prevalenza delle aperture di partita Iva da parte delle persone fisiche (pari
al 77,3% del totale) seguite dalle società di capitali (16,3%). Rispetto ad
agosto dello scorso anno si nota un forte calo di aperture relativo alle
società di persone (-23,3%) mentre per le per società di capitali e per le
persone fisiche il calo è di poco superiore al 5%.
Riguardo alla ripartizione territoriale delle
aperture, il confronto con agosto 2012 evidenzia una prevalenza di cali, in
particolare in Val d’Aosta (-35,7%) e Campania (-23,3%). In controtendenza
Friuli Venezia Giulia (+5,6%) e Lombardia (+1,5%) che registrano lievi
crescite.
Il commercio continua a registrare il maggior
numero di aperture di partite Iva (24,6% del totale), seguito dalle
attività professionali (11,9%).
Rispetto ad agosto dello scorso anno, tra i settori
principali si nota il sensibile incremento delle attività finanziarie e
assicurative (+31,0%) e il lieve aumento delle attività professionali (+5,2%),
mentre negli altri settori prevalgono i cali, in particolare per le attività
immobiliari (-15,8%) e per il settore delle costruzioni (-11,4%), che pure aveva
registrato un lieve aumento nel mese precedente.
Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione
per sesso vede i maschi aprire il 62,4% di nuove partite Iva (lieve
aumento relativo della quota femminile). Rispetto al corrispondente mese dello
scorso anno, tutte le classi di età registrano cali, ma il calo maggiore si
registra nella classe fino ai 35 anni (-6,7%).
Nel mese di agosto 4.418 persone fisiche (pari al
25,3% del totale delle nuove aperture) hanno aderito al regime fiscale di
vantaggio riservato ai giovani sotto i 35 anni ed ai lavoratori in mobilità;
tale regime limita per cinque anni l’imposta dovuta al 5% degli utili
dichiarati, esonerando da Iva ed Irap.