Nuova moratoria imprese: l’80% delle banche ha già detto sì

Hanno deciso di partecipare tutti gli istituti di credito di maggiori dimensioni, ma anche un buon numero di medi e piccoli. In cantiere due nuove iniziative per gli investimenti e per lo smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione.

A un
mese dalla sigla dell’accordo le Nuove
misure per il credito alle Pmi
(Numi),
l’Abi ha reso noti i primi dati sull’adesione delle banche. Sino ad oggi hanno deciso
di partecipare un numero di istituti di credito pari all’83,5% degli sportelli su tutto il territorio
nazionale. Hanno aderito
tutte le banche di maggiori dimensioni, ma anche un buon numero di medie e
piccole.

Gli interventi finanziari previsti
dalla nuova moratoria, che ha riproposto migliorandola quella varata
nel 2009, sono di 3 tipi: operazioni di sospensione dei finanziamenti, di
allungamento dei prestiti e per
promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività.

Le imprese che possono attivare le
misure previste nell’accordo sono le piccole e medie di tutti i settori,
che operano in Italia, come definite dalla normativa comunitaria; vale a dire
imprese con meno di
250 dipendenti e con fatturato minore di 50 milioni di euro, oppure con totale
attivo di bilancio
fino a 43 milioni di euro. Possono beneficiare delle misure anche le imprese che
abbiano già attivato
la precedente moratorie per linee di credito diverse.

In base
all’accordo alle imprese non saranno
addebitate spese e altri oneri aggiuntivi, se non quelli eventualmente
sostenuti nei confronti di terzi, di cui sarà data adeguata evidenza. Le
operazioni sono
realizzate allo stesso tasso d’interesse previsto dal contratto originario per
quanto riguarda le sospensioni
dei finanziamenti, le operazioni di allungamento a 270 giorni delle scadenze
del credito
a breve termine per sostenere le esigenze di cassa ed anche per quelle di
allungamento per un
massimo di 120 giorni delle scadenze del credito agrario di conduzione. Stesso
tasso anche per l’allungamento
della durata del mutuo il cui piano residuo di ammortamento, comprensivo del periodo
di estensione, non risulti superiore a 3 anni oppure qualora l’operazione
fruisca della copertura
del Fondo di Garanzia per le Pmi o del Fondo Ismea.

Con la
precedente moratoria le banche hanno sospeso circa 260.000 mutui a livello
nazionale, pari a 70 miliardi di debito residuo con una liquidità liberata
superiore a 15 miliardi di euro.

Sono inoltre in via di definizione due nuove
iniziative per favorire
il finanziamento di progetti di investimento e agevolare un rapido smobilizzo.

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