Norme troppo vecchie per l’insolvenza? La Ue chiede se vogliamo cambiarle

Attraverso una consultazione pubblica, la Commissione europea chiederà a Pmi, lavoratori autonomi, curatori fallimentari, autorità giudiziarie e creditori se e come le regole che disciplinano l’insolvenza devono essere modernizzate.

La Commissione europea ha aperto una consultazione
pubblica sulla modernizzazione delle norme dell’Unione europea che disciplinano
l’insolvenza.

Le regole in vigore risalgono al 2000 e
definiscono il modo per coordinare le procedure di fallimento, di società e
individuale, tra i paesi Ue.

I risultati della consultazione contribuiranno a
determinare se e come il regolamento vigente debba essere rivisto.

La Commissione intende consultare Pmi, lavoratori
autonomi, curatori fallimentari, autorità giudiziarie, pubbliche, creditori,
rappresentanti del mondo accademico e il pubblico in genere.

La consultazione
resterà aperta fino al 21 giugno ed è accessibile cliccando qui
.

Perché cambiare

Il regolamento Ce 1346/2000, che si
applica dove il debitore abbia beni o creditori in più di uno Stato membro, per
la Commissione ha aumentato la certezza del diritto e ha agevolato la
cooperazione giudiziaria nel trattamento dei casi di insolvenza
transfrontaliera.

Dopo dieci anni di applicazione, però, necessita
di essere rivisto alla luce degli sviluppi delle normative fallimentari
nazionali e soprattutto dei cambiamenti del contesto economico e politico.

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