Non del tutto paritaria l’unione fra Deutsche Telekom e Telecom Italia

Deutsche Telekom e Telecom Italia hanno dettagliato il paino di fusione fra le rispettive realtà, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Londra . L’accordo ha un valore stimato di mercato attorno ai 76,8 miliardi di euro e, secondo i port …

Deutsche Telekom e Telecom Italia hanno dettagliato il paino di fusione fra
le rispettive realtà, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Londra
.
L’accordo ha un valore stimato di mercato attorno ai 76,8 miliardi di euro
e, secondo i portavoce delle due aziende, darebbe vita al più importante
operatore globale in termini di capitalizzazione di mercato e di numero di
linee fisse, secondo solo ai giapponesi di Ntt per giro d’affari. Il gruppo
combinato dovrebbe contare su 72 milioni di linee di accesso domestico, 33
milioni di abbonati mobile, un quinto dei clienti europei on line e
operazioni in grado di raggiungere un quarto della popolazione
continentale. Franco Bernabé, amministratore delegato di Telecom Italia, s
i
è spinto a dire che "si tratta dell’inizio della creazione di una ver
a
potenza europea nelle telecomunicazioni, in grado di guadagnare quote di
mercato sul continente e di competere in territorio statunitense"
. Gli
obiettivi di sinergie finanziarie parlano di 600 milioni di euro nelle
tasse entro il 2000, 300 milioni di euro in spese di capitale entro il 2001
e risparmi di liquidità per oltre un miliardo di euro entro il 2003.
Le due aziende sperano di poter completare la fusione entro la fine
dell’anno, con le rispettive assemblee degli azionisti convocate per il 30
giugno e le parallele approvazioni degli organismi pubblici di controllo
sia dell’Unione europea che degli Stati Uniti. Questa è anche la risposta
all’Opa di Olivetti su Telecom. All’offerta di 11,5 euro per azione,
infatti, qui si arriva a oltre 12, anche se il recente declino del titolo
di Deutsche Telekom ha un po’ avvicinato il gap fra i prezzi dei due titoli.
Tuttavia, non sarà un merge paritario, come sembrava, almeno nelle quote d
i
capitale. I tedeschi, infatti, possiederanno il 56% della nuova realtà. A
controbilanciare questo vantaggio, il consiglio di amministrazione conterà
su un numero di membri pari fra le due aziende e il ruolo di guida sarà
ruotato ogni anno fra gli amministratori delegati oggi in carica. Non è
ancora stato deciso il nome della società, ma non conterrà accenni ai pa
esi
coinvolti. Secondo il Ceo di Deutsche Telekom, Ron Sommer, la nuova realtà
si muoverà anche attraverso acquisizioni. Non sono stati fatti nomi
specifici, ma si ritiene che l’americana Sprint (nella quale Dt possiede
già il 10%) possa essere il primo bersaglio. Sommer ha anche detto di non
vedere rischi nell’attuale partnership con France Telecom, in Global One.

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