Nomadix brevetta l’accesso agli hot spot

La società ha ottenuto il riconoscimento della proprietà intellettuale in relazione a una tecnologia per il login a una rete wireless in luogo pubblico. L’obiettivo è quello di indurre i provider all’utilizzo del proprio engine software

17 febbraio 2004 Nomadix vuole
monopolizzare gli hot spot? I responsabili della società sostengono di no però
lo stesso hanno ottenuto la registrazione di un brevetto
inerente una tecnologia di reindirizzamento utilizzata
normalmente per avviare la procedura che attiva il login e quindi l’accesso a
una rete wireless in un luogo pubblico. Alcuni analisti fanno notare che non
esiste un modo univoco per accedere a Internet in una zona “coperta” da un
hot-spot. Tuttavia, il fatto di dover valutare o meno se avvalersi del brevetto
di Nomadix potrebbe comportare qualche limitazione allo sviluppo degli hot spot
stessi, soprattutto ora che si è ancora in una fase iniziale del mercato. E ciò
si potrebbe poi riflettere in modo negativo anche sulle revenue ricavate dal
servizio di accesso.


Nomadix si difende dicendo che la decisione di brevettare la tecnologia è
volta a incoraggiare l’utilizzo del proprio engine software e non punta
minimamente a eventuali dispute legali. In questo senso, la società sta
valutando i modi e i metodi per avviare una strategia di
licensing
e l’ultima cosa che vorrebbe è quella di essere la causa del
rallentamento della crescita del mercato degli hot spot.

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