Nimda continua a far danni

Fatto uscire dalla porta, l’erede di Code Red, sembra in grado di rientrare dalla finestra. Ma gli esperti sono ottimisti

Nimda rallenta la sua corsa, ma continua a mietere vittime.

Sono ancora numerose le società e i service provider che in tutto il
mondo, ma soprattutto negli Stati Uniti, denunciano danni provocati da
quello che da più parti è stato battezzato come l’erede di Code Red.

Ne
sa qualcosa il fornitore di banda larga statunitense Xo Communications a cui
Nimda ha infettato i server e i cui clienti non sono stati in grado di accedere
al dominio Internet della società per circa una settimana.

Ma come Xo,
sono molte altre le società colpite dal virus che causa ingenti problemi alle
reti aziendali intasando le Lan e limitando la banda disponibile.

Il
fatto più grave è, per usare un’analogia, che una volta fatto uscire dalla
porta, Nimda sembra in grado di rientrare dalla finestra. Il virus è infatti in
grado di riprodursi ed espandersi in diversi modi, tra cui lo scambio di e-mail,
ma soprattutto attraverso pagine Web codificate.

Una volta infettato un pc, Nimda è in grado di effettuare
numerose modifiche al sistema, aggiungere file e infettarne di nuovi.

Ma
MessageLabs, società anti-virus, invita alla calma e definisce Nimda non certo
il più grave o il più duraturo worm degli ultimi tempi.



 

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