Niente più scuse per i ritardatari

I passeggeri che non si presentano in orario agli imbarchi dei voli costano milioni di euro alle compagnie aeree. Che ora si affidano ai sistemi Rfid per risolvere il problema.

La prossima volta che vi attardate nella lounge dell’aeroporto mentre è già
iniziato l’imbarco del vostro volo, sappiate che gli operatori della linea aerea
potrebbero vedervi grazie a telecamere e a lettori Rfid.

Almeno
questo è quanto capiterà alla fine di quest’anno nell’areporto di Debrecen, in
Ungheria, dove verrà sperimentato per la prima volta il sistema OpTag, messo a
punto da un omonimo consorzio europeo.

I ritardi dei passeggeri agli
imbarchi (quelli sottolineati da appelli all’altoparlante rivolti ai viaggiatori
che hanno già fatto al check-in ma non si presentano al gate) costano alle
compagnie aeree milioni di euro all’anno, perché costringono a rimandare la
partenza e a pagare multe salate per l’occupazione delle piste oltre l’orario
prenotato.
Così, per localizzare i passeggeri e conoscere la loro effettiva
distanza dall’imbarco, si pensa di utilizzare telecamere digitali basate su
circuiti integrati del tipo Cmos (complementary metal-oxide-semiconductor) e
dotate di lettori Rfid.

Assegnando, al momento del check-in, un tag Rfid
a ogni passeggero, questo potrebbe poi essere seguito nei suoi spostamenti
attraverso l’aeroporto. In caso di ritardo al gate, le telecamere consentiranno
di visualizzare l’area in cui quel passeggero si trova e vedere, per esempio, se
sta correndo verso l’imbarco o se sembra disinteressarsene, e quindi va
richiamato via altoparlante.

Il sistema di sorveglianza sarà costituito
da hub da distribuire nell’aeroporto, ognuno costituito da otto telecamere
orientabili e un lettore Rfid.

Del consorzio OpTag fanno parte la società britannica
Innovision, quella francese Photonic Science, lo University College di Londra.
Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del 6° programma
quadro di finanziamenti alla ricerca.

www.rfiditalia.com

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