Nicolais come Stanca

Nonostante gli annunci della vigilia, la scelta del governo Prodi relativa all’Innovazione ripropone i difetti dell’esperienza di Stanca.

Un ministro, Paolo Gentiloni alla Comunicazione, che possiede un suo blog,
basta e avanza a qualche blogger nostrano per sostenere che il governo Prodi è
partito con il piede giusto. Aspettando le prime decisioni relative alla legge
Gasparri e alle frequenze per il WiMax, è passata invece sotto silenzio la
scelta relativa al ministero dell’Innovazione ora accorpato con quello della
Funzione pubblica.
In questo caso il segnale di discontinuità rispetto al
governo precedente pare abbastanza deludente.
Si è passati da un manager Ict
come Lucio Stanca a un ricercatore esperto in polimeri come Nicolais.


Nulla da dire sulla persona, sperando però che la diversità di
competenze personali fra i due ministri non porti a una marginalità dell’Ict
nell’innovazione del Paese.

Ma non è questo il punto.

Il vero problema è che prima delle elezioni si era discusso
della governance dell’innovazione.
Dalla Margherita giungevano segnali più
precisi con la richiesta di individuare una figura forte oppure affidare la
delega all’innovazione a uno dei vicepresidenti del Consiglio.

Lucio
Stanca, sosteneva qualcuno, era stata una figura politicamente debole alla guida
di un ministero senza portafoglio. “Uno dei motivi del fallimento della
destra
– recita il documento dei Ds “10 punti per l’Italia digitale” –
risiede nella mancanza di una regia complessiva e nell’incapacità di
coordinamento fra gli attori istituzionali. La nomina di un ministro per
l’Innovazione tecnologica, che aveva suscitato molte attese, si è rivelata un
fattore di criticità. Troppe risorse sono andate perdute in interventi non
prioritari e divergenti fra loro, senza una visione di sistema. Qualunque sia
l’assetto politico che verrà prescelto (Vice-premier con delega per
l’innovazione, Ministro per la competitività, Sottosegretario con una forte
delega del presidente del Consiglio, Comitato interministeriale per
l’innovazione,…), è fondamentale un forte ruolo di guida del progetto, che ne
assicuri la trasversalità e garantisca continuità agli investiment
i”.


Il risultato è una figura politicamente debole come Luigi Nicolais alla
guida di un ministero senza portafoglio.
Proprio come Stanca.

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