Netscape e Sun spingono per la pressione legale su Microsoft

Scavalcando in qualche modo l’attuale operato del Dipartimento Usa della giustizia, Netscape e Sun hanno reclamato, in una conferenza stampa congiunta, una più ampia azione antitrust contro Microsoft. La causa in essere ha sin qui prodotto lo …

Scavalcando in qualche modo l’attuale operato del Dipartimento Usa della
giustizia, Netscape e Sun hanno reclamato, in una conferenza stampa
congiunta, una più ampia azione antitrust contro Microsoft. La causa in
essere ha sin qui prodotto lo "scorporo" forzato del browser Internet
Explorer dal sistema operativo Windows.
Le due aziende hanno chiesto di prendere in considerazione, più in
generale, i margini per il futuro dell’innovazione tecnologica, nell’ottica
di un monopolio che, a loro detta, si traduce in pratiche esclusivistiche e
uso improprio dei mercati. "Se non si interviene a largo raggio – si
legge in una nota dei consiglieri legali –Microsoft prenderà il
controllo integrale di Internet, della circolazione delle informazioni, del
broadcasting e, virtualmente, di tutto quello che potremo fare in
futuro"
.
In questo periodo sono in corso audizioni di vari operatori del mercato
presso il Senato americano. Anche i manager di Netscape e Sun sono stati
chiamati a testimoniare. I suggerimenti per il governo Usa spingono verso
la divisione della società "nemica" in due entità autonome, una per i
sistemi operativi e l’altra per gli applicativi. Fra le prove delle
pratiche di abuso che Microsoft avrebbe compiuto, Netscape, in particolare,
ha citato pressioni presso i fornitori di contenuti Web per legarsi al
sistema operativo Windows e ottenerne in cambio l’inclusione automatica nei
canali Active Desktop di Windows 98.
Intento però, Microsoft ha ottenuto una prima parziale vittoria legale su
Sun, nella parallela contesa legale connessa ai diritti d’uso del
linguaggio Java. Sun aveva chiesto un’ingiunzione preliminare per impedire
a Bill Gates e soci di utilizzare la dicitura "Java compatibile" sui propri
prodotti, in attesa del procedimento legale che dovrebbe iniziare in
aprile. Il giudice distrettuale della California, invece, ha respinto
l’istanza.

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