Non solo la discesa si è arrestata, ma in alcuni casi si assiste a una lieve crescita. I trend del mercato e le prospettive per il nostro Paese secondo HP.
I prezzi dei netbook si stanno ormai stabilizzando. L’idea, in voga qualche anno fa, di attendere qualche mese in più per spuntare un prezzo migliore orma non paga. Anzi, in alcuni casi si assiste a un aumento dei listini, un fenomeno mai vissuto nella storia informatica.
I motivi? “Essenzialmente tre”, spiega Alessandra Brambilla, Vice President e General Manager di HP Personal System Group. “Il primo è che il netbook ha raggiunto ormai un livello di diffusione maturo è lì si è assestato. Secondo, la fluttuazione valutaria ha certamente pesato sui prezzi. Infine,l’utente finale è molto più informato di un tempo e non è alla ricerca spasmodica del modello a primo prezzo”.
Un consumatore insomma più maturo, con una conoscenza adeguata delle tecnologie e delle proprie esigenze e che “non vuole scendere sotto un certo livello in termini di potenza e autonomia”. Il che ha un riflesso importante anche nel mondo delle imprese.
“La generazione digitale – continua Brambilla – sta entrando nel mondo del lavoro e si aspetta di usare gli stessi strumenti che utilizza abitualmente a casa. Questo rappresenta una bella sfida per i Cio, visto che il cambiamento è guidato dal mondo consumer”.
E il consumer oggi incide per il 65% sul totale dei PC, una cifra importante soprattutto se messa a confronto con i dati di qualche anno fa (nel 2006 era il 44%).
I PC nel primo trimestre 2010
Facendo un bilancio invece del primo trimestre 2010, i numeri sono incoraggianti. Secondo le cifre fornite da HP, a livello Emea il mercato dei PC è cresciuto del 22% in unità e del 16,4% in valore. In Italia si parla rispettivamente di +11,5% e +1,5%. Questi valore si possono confrontare con il 2009 quando a livello Emea il mercato era sceso del 5,1% in unità e addirittura del 22% in valore, mentre in Italia le cose erano andate leggermente meglio (rispettivamente +1,% e -19%).
“Quello che stiamo notando – commenta Brambilla – è certamente una ripresa. Purtroppo in Italia questa ripresa è più stentata che in altri Paesi europei”.





