Nessuna acquisizione in vista per Brevi

Giambattista Brevi, amministratoore delegato della società, non ha intenzione di fare acquisti e neanche di vendere la sua società

8 ottobre 2003 Non siamo interessati a comperare nessuno. E tanto meno ad essere acquisiti. Giambattista Brevi, amministratore delegato dell’omonimo distributore, smentisce categoricamente le voci che girano attorno a un possibile merger con qualche concorrente italiano. “Tanto più che in questo momento non sono neppure ben viste queste mosse finanziarie”., E siccome le voci ultimamente insistevano su Elettrodata lui si sente in dovere di spiegare che non è sufficiente avere un collaboratore che è anche molto amico di Lorenzo Zubani, presidente della realtà milanese, per far nascere nuove cose. “Tanto più che quello della produzione di pc non è un settore particolarmente in gamba in questo momento. Penso a Monolith che alla fine non ce l’ha fatta”: La cosa non riguarda solo gli altri. E Brevi ne è cosciente. Anche lui produce personal computer. Tanto per dare un’idea la fabbrica di Rovigo produce attorno ai 25/30 mila pc l’anno”, un risultato, commenta lui stesso, di “sopravvivenza”. Come realtà – anche per la commessa Opengate decaduta – non è certo un investimento che sta, quindi, fruttando. “In compenso non conviene riconvertirla sui notebook perché abbiamo constatato che al momento la domanda è tutta incentrata attorno ai brand”. Brevi sembra così tutta concentrata attorno al business della distribuzione: qui di pc ne fanno eccome visto che Brevi parla di vendita di componentistica mese su mese in grado di produrre dai 35 ai 40mila personal computer assemblati da terzi. E a livello di strategie il distributore punta con decisione a consolidare gli investimenti già effettuati. Migliorandoli eventualmente.
“In questo momento abbiamo già dato sul fronte investimenti e per noi è vitale integrare al meglio tutte le realtà che negli ultimi anni sono entrati nella nostra sfera”. Così da qui a qualche mese sarà per Pdm e per EdiRoma. Ma anche i cash & carry sono una realtà da monitorare con attenzione. Brevi lo sa e ammette: “fino a che saranno profittevoli li terremo”.

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