Nella Pa la Polizia rimane il top

L’annuale indagine dell’Università di Udine aggiunge una valutazione dei siti di alcuni governi stranieri

Poliziadistato.it è l’unico sito a strappare le cinque chioccioline che corrispondono all’ottimo, ma in generale le pagine Web di governo, Camera, Senato, ministeri e forze dell’ordine raccolgono giudizi positivi. Come di consueto il corso di laurea in Relazioni pubbliche dell’università degli studi di Udine sforna la sua indagine sui siti delle Istituzioni e conferma che, da questo punto di vista, reggiamo tranquillamente il confronto con i Paesi stranieri.

Governo, Camera e Senato raccolgono lo stesso punteggio: 4,5 chioccioline che valgono un “buono” con apprezzamenti per il restyling di governo.it “migliorato sia a livello di contenuti, ma soprattutto nell’ambito dell’usabilità”. Completo e piacevole viene definito senato.it, mentre un giudizio positivo ricevono anche le pagine Web di Montecitorio.

Qualche difetto, però rimane. Governo.it è solo in italiano e Camera.it ha un’organizzazione delle informazioni presenti sul sito “un po’ confusa e complessa” . Quattro chiocciole anche per il sito del ministero delle Comunicazioni che comunque ha una grafica ”sicuramente migliorabile” qualcosa da fare c’è anche il ministero dell’Istruzione (3,5 @) che una sezione “Istruzione” molto buona e altre molto meno curate.
Un buono abbondante lo ricevono anche il ministero delle politiche agricole (non ha però la traduzione in altre lingue), dell’economia, beni culturali, esteri (ma la traduzione è solo in inglese e manca una newsletter) e i carabinieri che continuano a perdere il confronto con la Polizia di Stato (che ha anche i file Mp3 delle bande) anche se il sito è notevolmente migliorato grazie al restyling. Ambiente e Welfare guadagnano quattro chiocciole così come le Attività produttive che non hanno però una traduzione in inglese delle pagine “forse a conferma della scarsa propensione alla crescita industriale in chiave internazionale del nostro Paese”, commenta la ricerca che segnala come la biografia del precedente ministro Antonio Marzano fosse anche in inglese, mentre l’attuale ministro Scaiola si limita a una versione solo in italiano.

Sufficienza piena con 3,5 punti la ottengono il dipartimento della Funzione pubblica e il ministero dell’Interno, che brillano però per la scarsa interattività, mentre il voto più basso (tre chiocciole) va al ministero delle Pari Opportunità di Stefania Prestigiacomo che deve arricchire usabilità e interattività.

La ricerca, spiega Francesco Pira, responsabile del progetto – conferma in sostanza i risultati dello scorso anno rispetto al quale però sono stati aggiunti i siti di alcuni governi stranieri che solo nel caso di Gran Bretagna e Paesi scandinavi riescono a reggere il confronto con governo.it. Rimandati al prossimo anno per grafica e comunicazione interattiva Francia, Austria e Irlanda.

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