Nel regno del Sagrantino l’hi tech si sposa col marketing

Il percorso di Marco Caprai. La costruzione di un prodotto vincente e le provocazioni. Dall’e-commerce a Second Life

Creare interesse, fare rumore, lanciare piccole provocazioni, ovvero quando
la tecnologia viene vista in chiave marketing. Marco Caprai l’high tech lo
intende così, come un modo per fare parlare della propria azienda e dare piccole
scosse alla struttura che ogni volta viene messa alla prova con situazioni
inedite e differenti.




E’ stato così quando ha deciso
di debuttare nell’e-commerce, era il 1999, quando ha
sperimentato il tappo con l’Rfid, l’etichetta intelligente e adesso con Second
Life. Iniziative di facciata con il vuoto dietro un bel comunicato stampa? La
faccenda non sta in questi termini anche se nessuna di queste iniziative ha
cambiato il volto della casa vinicola ma si è inserita in una strategia di
crescita dell’azienda. Perché Caprai è un innovatore nato

. Nel mondo del vino è conosciuto per essere l’inventore del
Sagrantino, vino umbro del territorio del Montefalco, che in questi anni
ha guadagnato spazio sul mercato.





Prima di dilettarsi con Second
Life, infatti, ha pensato a creare il prodotto. In collaborazione con
l’Università di Milano ha lavorato duro in vigna sviluppando nuove
tecniche di coltivazione

e realizzando una mappa genetica del Sagrantino messa a disposizione anche delle altre aziende della zona. Ha istituito una borsa di studio per cercare un vitigno fratello del suo Sagrantino che nel frattempo ha scalato le classifiche della qualità e delle vendite. Costruito il prodotto bisognava iniziare a lavorare di marketing e nel 1999 si è lanciato nell’e-commerce.

Non è stato l’unico
a farlo in quel periodo, ma rispetto a molti altri ha investito in maniera
oculata e soprattutto on line ha deciso di vendere solo prodotti
particolari.





Le mille bottiglie magnum di Nero Outsider ’98 (un pinot nero frutto di sperimentazione in cantina e selezione clonale in vigna, affinato per 15 mesi in barrique), create esclusivamente per il commercio via Internet se ne sono andate in quindici giorni. “Il commercio elettronico – ricorda Caprai – fu una specie di bomba all’interno dell’azienda che diede la possibilità di ricevere stimoli che ci portarono a ragionare in termini nuovi”. Mille bottiglie non cambiano il destino di un’azienda, e il
commercio elettronico pesa oggi ancora poco sul fatturato totale della casa
vinicola, ma in molti celebrarono il successo di quel piccolo imprenditore
umbro. “Però non si può fare provocazione se dietro non c’è la base”, osserva Caprai che
dopo l’e-commerce ha voluto sperimentare il tappo in versione Rfid.




A parte qualche articolo sui giornali però in questo
caso l’esperienza è stata deludente
. Il tappo sarebbe utile perché risolverebbe un sacco di problemi per quanto riguarda la logistica, ma a parte il fatto che il disciplinare per la Docg non prevede l’utilizzo di tappi di plastica, l’imprenditore umbro confessa di essere rimasto un po’ deluso dal partner industriale.
“Dobbiamo vedere se proseguire con questo esperimento”,
racconta, mentre più entusiasmo raccoglie il progetto Second
Life
.




In anticipo rispetto all’ondata che prevede ogni giorno una notizia sui quotidiani di un’azienda o altro (oggi è il turno dell’Inter) che immancabilmente “sbarca” nel mondo virtuale, la casa vinicola ha avviato un progetto di collaborazione con la Link Campus University di Malta (che sta a Roma) con la quale vuole mettere a punto “una situazione di animazione”. Una frase che tradotta
significa la riproduzione di una cantina per far vedere come nasce il
Sagrantino, magari dei corsi per appassionati fino ad arrivare alle
degustazioni. Gli avatar si troveranno così ad assaggiare
virtualmente il nuovo Sagrantino bianco, l’ultima invenzione di Caprai che in
pochi sono riusciti a degustare all’ultima edizione del Vinitaly.



Ci vorranno anni per sviluppare
il Sagrantino, spiega l’imprenditore, che vuole utilizzare la rete per
raccogliere informazioni, impressioni ed esperienze. E intanto si gode il
giudizio di RobbReport, uno dei maggiori periodici americani di lusso e stili di
vita, che con un servizio di copertina così descrive la sua casa vinicola.“Montelfalco oggi è l’epicentro del più eccitante movimento vitivinicolo d’Italia”

.

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