Nel canale gli ingredienti della ricetta D-Link per un buon 2009

La divisione Mediterraneo del vendor taiwanese analizza le cause della crisi del settore informatico, individuando nella ripartizione degli obiettivi di business con le terze parti la via d’uscita dall’impasse

«L’Ict presenta un legame abbastanza forte con il mondo della finanza; quindi, in qualche modo, siamo tutti toccati dalla crisi di questo settore, dalle difficoltà del credito e dagli effetti che l’attuale fase sortisce sull’economia, virtuale e reale».

Stefano Nordio, vice president Southern Europe di D-Link Mediterraneo, individua nel processo di trasformazione del sistema produttivo globale le principali cause della flessione che, negli ultimi mesi, sta interessando anche il mercato dell’informatica.

Del resto, con un 2008 chiuso con un fatturato di quaranta milioni di euro, che, come nell’anno precedente, fa segnare un + 30% nel bilancio aziendale, la divisione mediterranea del vendor di Taipei non esibisce sintomi di particolare sofferenza.
«Con l’arrivo del Natale – sottolinea, anzi, Nordio –, gli ordinativi sono aumentati. Si tratta, però, di un incremento estemporaneo, che non argina la tendenza, invalsa da qualche tempo, soprattutto da parte della clientela consumer, a ridurre le spese, conseguenza diretta della diminuzione del potere d’acquisto dei salari. Per una multinazionale come la nostra – puntualizza il vice president –, attiva su più target, è relativamente facile continuare a far quadrare i conti, grazie al buon andamento di altri settori, tra cui le Smb e le Tlc; tuttavia, nelle condizioni attuali, non riflettere su una riorganizzazione delle strategie per il nuovo anno sarebbe poco lungimirante e dannoso».

In tale prospettiva, il pensiero del manager va alla fisionomia della filiera produttiva.
«Posto che la marginalità non può più essere assicurata dalle politiche del prezzo – spiega infatti Nordio –, per fronteggiare un 2009 che tutti danno in recessione è fondamentale procedere a una definizione netta delle identità e dei ruoli degli operatori dell’Ict, eliminando ogni forma di promiscuità».

Secondo questa visione, ai vendor deve spettare la responsabilità esclusiva della produzione, mentre per le terze parti è necessario specializzarsi sulle varie forme di vendita del prodotto e sui servizi correlati alla fruizione di quest’ultimo. Insomma, a ognuno il suo.

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