Nel 2004 boom di vendite per l’Ip telephony

Secondo Dell’Oro, la crescita è stata del 72%. Siamo entrati nel vivo di un’importante transizione tecnologica, che sta cambiando il modo di comunicare in azienda nel segno del protocollo Internet.

Raramente nell’Ict si assiste a un ricambio tecnologico tanto rapido quanto quello che sta interessando la telefonia aziendale. Dopo il salto di generazione dai sistemi analogici a quelli digitali, che risale agli anni 90, si sta ora prepotentemente affermando la telefonia Ip, ovvero quell’insieme di apparati e di strumenti software che permette di trattare la voce come un qualunque pacchetto dati Ip, veicolandola sulla medesima rete che in azienda trasporta le altre applicazioni. Per i Pbx in tecnologia Tdm (Time division multiplexing) è venuto il momento di mettersi in di-sparte, per far spazio alle tecnologie VoIp (Voice over Internet Protocol), più economiche, innovative e facili da gestire. La strada è spianata: è in arrivo un nuovo modo di comunicare, che supera l’attuale concetto di telefono.

L’anno del sorpasso


Tutti gli analisti concordano nel valutare la domanda di Ip Pabx e dei relativi telefoni Ip in forte crescita e questo trend non si fermerà per diversi anni. Dati di Dell’Oro Group rilasciati a febbraio valutano in 2,1 miliardi di dollari il valore complessivo del mercato Ip Pbx nel 2004, con una crescita del 72% rispetto all’anno precedente. Un vero boom, che, tra l’altro, ha contribuito a rivitalizzare un mercato, quello della telefonia aziendale, quasi piatto ormai da diversi anni. L’analista statunitense stima, infatti, che lo scorso anno la vendita di linee telefoniche ( Ip e Tdm) sia cresciuta del 5%, per attestarsi a 46 milioni, malgrado l’inesorabile declino del Tdm. Va detto che i centralini tradizionali si continueranno certamente a vendere ancora per qualche anno, ma per i vendor e i rivenditori sarà sempre più difficile ricavarne un profitto.


Questi trend sono confermati anche dalle dichiarazioni dei fornitori. Cisco lo scorso ottobre ha fatto sapere che sono stati necessari 4 anni e mezzo per vendere i primi due milioni di telefoni Ip e solo 14 mesi per passare da 2 a 4 milioni. Mitel, dal canto suo, ha reso noto che nel 2004 ha venduto più linee Ip di quelle Tdm. In effetti, dagli Usa, che pesano sul mercato mondiale il 44%, arrivano i primi dati che confermano il sorpasso, peraltro già previsto in passato dagli analisti. La società di analisi del New Jersey The Eastern Management Group ha stimato che il passaggio del testimone nel mercato americano è avvenuto nel terzo trimestre del 2004: 1 milione e 796 mila sono le linee VoIp vendute, contro 1 milione e 793 mila di quelle Tdm.


Anche in Italia la crescita è sostenuta: Idc stima per il periodo 2003-2008 un tasso di crescita medio del 36,5% per gli Ip Pbx (si veda il grafico) e del 29,6% per i telefoni Ip.

Risparmio e valore


A fare da locomotiva al mercato, soprattutto negli Stati Uniti, sono le aziende più piccole, che, non avendo sistemi costosi da ammortizzare, sono le più veloci a passare all’Ip telephony. Nelle corporation dove funzionano (e bene) i grandi Pbx, il dilemma è se gettare dalla finestra gli apparati attuali e ripartire con l’Ip, oppure realizzare un bridge e migrare gradualmente, mantenendo una soluzione ibrida. Una via, quest’ultma, che, in tempi di budget ristretti, è la più seguita, anche perché le offerte dei vendor lo consentono.


Uno studio di Meta Group conferma che nei casi in cui, per vari motivi, si è reso necessario rivedere il sistema telefonico aziendale, i clienti hanno considerato l’Ip telephony nel 90% del casi. "Tuttavia – si legge nel report -, la soluzione deve mostrare il proprio valore, altrimenti la scelta cade su un tradizionale sistema Tdm. Malgrado il risparmio rimanga un elemento principe, l’affidabilità della soluzione e le tecnologie consolidate hanno un peso maggiore rispetto al costo. La decisione riguardo un sistema telefonico è complessa e di lungo periodo". Quello che Meta evidenzia, in altre parole, è la difficoltà degli It manager nel farsi approvare un investimento quando il Pbx aziendale non ha ancora raggiunto l’obsolescenza, che è all’incirca di 15 anni. Ciò, malgrado l’evidente ottimizzazione delle risorse conseguente all’avere in azienda un’infrastruttura unificata, tutta basata su Ip e gestibile in modo uniforme, che concentra telefonate, e-mail, messaggistica, call center, videosorveglianza e quant’altro.

Applicazioni in sicurezza


Dato per scontato tutto quello che già oggi un telefono può fare, in futuro l’enfasi verrà posta sulle partnership fra fornitori, il cui frutto sono soluzioni verticali e personalizzate che poggiano sul sistema base. Questi miglioramenti riguarderanno applicazioni multimediali per il lavoro di team, supportate, in molti casi, dalle funzioni cosiddette di "presence", di cui parliamo a pagina IV. Meta Group si aspetta che i fornitori meglio posizionati sul mercato saranno quelli con il sistema più aperto, senza trascurare, però, la sicurezza, un problema ancora aperto (si veda l’articolo a pagina IV). Lo dimostra anche l’alleanza creata a febbraio, chiamata VoIpSa (VoIp security alliance) che riunisce vendor (come 3Com, Alcatel e Avaya), ricercatori e system integrator, con lo scopo di unire le forze e dare risposte concrete ai clienti.


Nel valutare un fornitore, l’analista suggerisce di considerare la stabilità finanziaria e tecnica, l’interoperabilità con altre infrastrutture best-of-breed, la disponibilità di applicazioni e tool di management.


Le funzionalità che anticipano le esigenze di business, insieme con la disponibilità di validi partner per l’implementazione (che siano in grado di comprendere l’ambito di attività specifico del cliente) sono elementi chiave per dare personalità al sistema.

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