Le piccole e sofisticate tecnologie digitali consumano più energia dei vecchi e ingombranti elettrodomestici.
Questo almeno secondo uno studio di Mark Mills, esperto di energia e Ceo di Digital Power Group, che evidenzia come un frigorifero utilizzi una media di 322 kilowattora all’anno, ossia 39 in meno rispetto a un piccolo smartphone, che ne consuma 361.
Più in generale, le tecnologie Ict assorbono in media 1500 Twh di elettricità all’anno, pari al 10% della produzione mondiale.
La cifra rappresenta la totalità dell’elettricità mondiale utilizzata per l’illuminazione nel 1985 o ancora, attualmente, la produzione congiunta del Giappone e della Germania.
Va detto che le riflessioni di Mills, in realtà, sono poi state parzialmente confutate da un blog della Cnn, che ha messo in evidenza come per ricaricare un iPhone si spendano appena 0,41 dollari l’anno di elettricità; inoltre Mills è stato velatamente tacciato di una visione troppo “tradizionale” dell’energia.
Il dibattito sull’impatto delle tecnologie Ict sul fabbisogno energetico è, però, quantomeno aperto.
Un esempio emblematico, citato dal Times, è quello della nuova e fiammante torre della Bank of America a New York, considerato uno dei più green del mondo (toilette senza acqua, lampade fotosensibili, recupero acqua piovana, ecc). Ma queste sofisticate soluzioni ecologiche non impediscono alla torre di consumare più del doppio dell’energia dell’Empire Building, costruito oltre 80 anni fa, proprio per effetto del fabbisogno dei computer e delle altre apparecchiature Ict.