Nebbia

Le indiscrezioni e le logiche di mercato. Il caso Microsoft.

E’ tutta la settimana che giungono voci dagli Stati Uniti riguardanti
Office 12.
Non è un problema: noi siamo tutto orecchi e siamo qui apposta
per ascoltare.
Solo che dopo devi anche mettere in ordine le cose se intendi
comunicare qualcosa di chiaro.
E qui scatta la trappola dell’intepretazione.

Perchè quando le cose sono chiare, delle due l’una: o tu non le capisci o
per come vengono poste c’è qualcosa sotto.
Giusto per fare esempio, se il
presidente della Fiorentina prima penalizzata d’ufficio per demeriti societari,
poi beneficiata d’ufficio per meriti “territoriali” (sic), dice che il
presidente della Lega che ha assistito a entrambi gli eventi non va più bene e
che il suo posto lo deve prendere qualcun altro, si può anche essere d’accordo.

Ma quando gli chiedi che cosa deve fare il nuovo presidente di Lega e
soprattutto chi dovrebbe essere, il costruttore di scarpe non ti sa rispondere,
allora pensi che ci sia qualcosa sotto.
Se Microsoft per tutta la settimana
che viene dopo quella in cui ha detto che avrebbe fatto un’acquisizione fa
parlare Office 12, ovvero l’evoluzione di Office System, che vedrà la luce dopo
il 2006, con uno stillicidio di dettagli, viene da chiederti cui prodest. La
tattica di far parlare dei propri prodotti anzitempo è roba vecchia.

Coinvolge tutta l’industria It.
Microsoft, per il suo canto, ha tre
portate in preparazione: il nuovo ambiente di sviluppo (2005), il nuovo sistema
operativo (2006), il nuovo Office (2006+).
Prima li ha annunciati nella loro
completezza, poi, una volta di qua, una volta di la, ha tolto ingredienti dalla
ricetta.
Ingredienti che sono finiti nelle pietanze preparate da altre
società che si sono incuneate nello spazio lasciato da Microsoft per offrire
quello che da Redmond avevano promesso, prima di Redmond. I recentissimi casi di
Infragistic (per Visual Studio) e di Xamlon (per la tecnologia Avalon di
Longhorn) sono due esempi eclatanti di strumenti e metodi ideati da Microsoft e
concretizzati, prima, da altri.
E proprio conoscendo la meticolosità delle
azioni di chi sta a Redmond vien fatto di chiedersi: possibile? La possibilità,
allora, può essere giustificata dall’idea di mandare in avanscoperta altri, per
capire se e come funzionano le cose.
Magari, poi, per comprarseli quegli
“altri”.
Beninteso, niente di male: è la logica del mercato.
Solo che
noi, ci perdonerete, ma abbiamo bisogno di fendi-nebbia.

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