Nasce un fondo per finanziare lo sviluppo di Ia-64

Intel ha raccolto un gruppo di partner, fra costruttori e istituzioni finanziarie, per garantire fin dalla nascita alla propria nuova architettura una congrua dotazione applicativa. Si parte con 250 milioni di dollari in cassa.

Intel ha dato vita a una sorta di "fondo" per finanziare lo sviluppo di
applicazioni sulla propria nascitura piattaforma Ia-64. Attorno a sé ha
raccolto un cospicuo numero di costruttori e istituzioni finanziarie. Fra i
primi, troviamo Compaq, Dell, Hewlett-Packard, Nec, Fujitsu e Sgi, mentre
gli investitori "classici" comprendono, fra gli altri, Morgan Stanley,
Reuters, Sabre, Sumitomo, SmithKline Beecham e Telmex.
In totale, sono a disposizione 250 milioni di dollari, che andranno a
società di software indipendenti, in particolare specializzate nel mondo
Internet, per incoraggiarle a fare porting e a sviluppare applicazioni già
pronte per il futuro annuncio di Merced (a metà del 2000, più o meno). S
in
qui, infatti, gli sviluppatori non avevano mostrato particolare "frenesia"
nella creazione di prodotti per la piattaforma Intel a 64 bit. Il
costruttore di Santa Clara, invece, ha necessità di dover disporre di un
congruo parco applicativo per convincere il pubblico ad accettare da subito
l’ultimo arrivato fra i processori.
Fra i costruttori che hanno aderito c’è anche Ho, che, invece, secondo
qualche indiscrezione degli ultimi giorni, sarebbe intenzionata a non
offrire Merced per i propri clienti e attendere invece la successiva
evoluzione, McKinley, attesa per la fine del 2001. Qualche fonte interna
avrebbe confermato la cosa, basandosi anche sul fatto che, all’annuncio
della recente Serie N, accanto all’inclusione di un chipset per Ia-64, era
stata annunciata anche l’intenzione di creare future nuove versioni della
propria acrchitettura Pa-Risc.
Il rapporto fra Merced e McKinley, in effetti, è uno dei temi delicati per
il successo del nuovo chip. Sino a poco tempo fa, Intel si era limitata a
dire che il secondo avrebbe raddoppiato le prestazioni del primo. Di
recente, tuttavia, aveva dovuto ammettere che per ottenere questo risultato
occorrerà ricompilare tutte le applicazioni. Le prestazioni di McKinley,
infatti, saranno accresciute non solo attraverso la velocità di clock, ma
anche con il numero di istruzioni che il chip può eseguire allo stesso
tempo. Per trarre vantaggio da questa tecnologia, chiamata Epic, gli
sviluppatori dovranno dunque "alterare" le proprie applicazioni.
Da qui la necessità di spingere da subito (e con il conforto di partner) l
o
sviluppo applicativo su Merced. Intel ha messo nell’iniziativa 100 milioni
di dollari, mentre non si conoscono gli impegni degli altri singoli
partner. Ogni quota assegnata agli Isv varierà dai 3 ai 5 milioni di
dollari e intende far leva più sullo sviluppo tecnologico che sul ritorno
dell’investimento.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome