Nasce la Bi di Microsoft, un pezzo per volta

La società di Redmond sta componendo un quadro di tecnologie e funzionalità di analisi dei dati che andranno a inserirsi tanto nel database quanto nelle applicazioni.

30 settembre 2004

Microsoft ha tolto i veli a un set di tecnologie di business intelligence che vanno ad arricchire la dotazione di Sql Server 2000 e del futuro Sql Server 2005. Le novità puntano essenzialmente sulla flessibilità e sulla facilità di costruire report e sulla possibilità di estrarre dati anche da fonti esterne al database.


L’annuncio, fatto in occasione del summit Professional Association for Sql Server Community, riguarda più ambiti dell’offerta di Redmond sia vecchia che nuova: ovviamente, la piaffatorma di gestione dei dati, ma anche, conseguentemente, gli ambiti applicativi di Exchange Server e Microsoft Crm.


Nel dettaglio, le novità iniziano con Sql Server Report Packs, una serie di template preconfigurati per report di comune utilizzo, che possono essere personalizzabili (facilmente, secondo la società) in base a specifiche esigenze. Il rilascio dei Paks, disponibili gratuitamente sul sito della società, riguarda al momento Exchange Server e Microsoft Crm in versione 1.2. Solo per chiarire con qualche esempio la sua utilità nel primo ambito (nel campo del Crm è forse più intuitiva), è possibile evidenziare chi manda i messaggi più pesanti o l’ampiezza delle caselle di posta o, ancora, selezionare i messaggi in uscita in base a parole chiave.


È probabile che in futuro i Repot Packs siano rilasciati anche per altri settori applicativi.


Arriva poi la conferma che Reporting Services Report Builder farà parte della dotazione di Sql Server 2005 beta 3, atteso verso la fine dell’anno. Il nuovo tool, che si basa sulla tecnologia ereditata da Microsoft con l’acquisizione di ActiveViews lo scorso aprile, agisce anch’esso sulla semplificazione delle operazioni di reporting, dato che promette agli utenti non esperti la possibilità di creare o modificare i propri report in base a capacità semantiche, senza dover ricorrere a personale tecnico. Con questa aggiunta, i “servizi ” di reporting di Sql estendono di fatto la loro portata, spostandosi dal reporting enteprise verso quello di tipo “self service”.


Tra l’altro, rimanendo in tema Sql Reporting Services, la massiccia adozione riscontrata dal loro rilascio, avvenuto in gennaio, ha spinto la casa di Bill Gates a integrarli nella più recente versione di Mom (Microsoft Operations Manager). Visual Studio, invece, potrà beneficiarne nelle prossime release.


Infine, ecco un ultimo tassello: Sql Server Integration Services, nato da una revisione di Data Transformation Services, il motore di estrazione, trasformazione e caricamento dei dati di Microsoft. Il nuovo tool, anch’esso atteso all’interno di Sql Server 2005, dovrebbe consentire di estrarre e integrare dati non persistenti. Per esempio, quelli provenienti da Web service e da campi con contenuti Rss (Rich site summary o Rdf site summary), il formato basato su Xml utilizzato comunemente per le news.

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