Monopoli

Microsoft prova a trasformare i giocatori in imprenditori.

A Seattle si è appena tenuta la Gamefest 2008 Microsoft Game Technology Conference, occasione con cui la casa di Redmond fa il punto sulla propria offerta di giochi per Windows e Xbox 360.
 
Le notizie paiono essere il perfezionamento della comunità di interesse attorno alla piattaforma per l’intrattenimento e l’apertura del proprio modello di business a tutti coloro che intendono trasformarsi da giocatori evoluti in imprenditori. In sostanza, Microsoft chiede agli appassionati di contribuire attivamente alla creazione di nuovi giochi.

Al potenziale ideatore mette a disposizione strumenti tecnici e un programma di partecipazione al mercato che, sulla base di punteggi, potrebbe consentirgli di incamerare anche il 70% dei proventi derivanti dalla vendita di un nuovo gioco.

La proposta è definita dal fresco di nomina Cto del Microsoft Interactive Entertainment Business Group, Chris Satchell, “una democratizzazione dello sviluppo dei giochi”, ma anche “un’opportunità per gli sviluppatori di far carriera nel mondo del lavoro”.

Notiamo come questa sia una declinazione del concetto di comunità, nato, se vogliamo, con intenti meno prosaici con il fenomeno Linux, e diffusosi poi su tutto quanto era identificabile in opensource.

Qui invece si tratta, per Microsoft, di arricchire il catalogo, e per gli utenti di essere gioca-attori del proprio mondo, guadagnandoci tutti. Soffermandosi sulla percentuale massima riconosciuta del 70% al creatore del gioco possiamo notare quanto l’industria dell’intrattenimento sia propensa a riconoscere il valore delle idee, il che potrebbe anche significare che le proprie le sta esaurendo.

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