Ministero del Lavoro: oltre il 60% delle imprese è irregolare

Rispetto allo scorso anno, nei primi 3 mesi del 2013 sono cresciute del +6% le violazioni. Il lavoro “nero” è calato (-8%) ma le forme di “decentramento produttivo” irregolare hanno raggiunto livelli preoccupanti (+96% gli illeciti registrati).

Sono 65.589 le imprese ispezionate nei primi tre mesi
dell’anno dal Ministero del Lavoro insieme agli enti impegnati nell’attività di
vigilanza e le forze dell’ordine (+ 7% rispetto alle ispezioni dello stesso
periodo del 2012): il 62% di queste è risultato irregolare.

Tra i risultati del primo trimestre, si rileva una diminuzione del lavoro nero
(-8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente)
, con
l’accertamento di 21.866 lavoratori totalmente sommersi. Per quanto riguarda
l’incidenza del lavoro irregolare per settore, la maggiore concentrazione si conferma
nell’edilizia (55% delle aziende ispezionate
), in agricoltura (50%) e nel
settore terziario e industriale (entrambi con il 46%)
.

Tra le varie tipologie di violazione, le forme di “decentramento produttivo”
irregolare
(appalto e somministrazione illecita) raggiungono i livelli più
preoccupanti, con 4.900 violazioni (+96% degli illeciti rilevati rispetto
all’analogo periodo dell’anno 2012). Segue l’utilizzo distorto di forme
contrattuali
(come le collaborazioni a progetto, partite IVA, associazioni in partecipazione),
che interessano 5.227 lavoratori (+84%).

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