Microsoft va all’Università per formare stagisti

E l’intento è quello poi di renderli attivi presso i Business partner. Ma questa è solo una delle attività sul canale: la macchina del marketing sembra essere molto più attiva di una volta

Settembre 2005, Partiamo dal principio che, essendo stato uomo
della distribuzione per anni, sa molto bene di cosa «ha bisogno
il canale per vivere». Così David Moscato
non sta perdendo tempo per rendere operative certe richieste. Lui le classifica
più o meno in questo ordine: priorità numero uno, finanziamenti.
Numero due, picchiar duro sulla pirateria. Numero tre, essere più
presenti sul territorio. E infine «il canale ci chiedeva
– afferma calandosi perfettamente nella funzione di responsabile di canale
Smb –: fatevi più conoscere dalla Pa locale».
Detto fatto. Per quanto riguarda la priorità "uno", i
finanziamenti, Computer Dealer&Var ne ha già dato cenno sul
numero 141 del giugno scorso parlando delle attività imperniate
sul progetto "Bussola d’impresa".
Ma interessanti sembrano essere anche le varie attività di marketing
portate avanti dalla business unit di Moscato. «Si sta pensando
a un nuovo logo
– spiega il manager – per identificare una tipologia
di partner che risultano essere una naturale evoluzione di ciò
che richiede il mercato e di ciò che i Business partner vanno a
fare
». Ovvero? «Sta accadendo che i partner a valore
si stanno avvicinando alle Microsoft Business Solutions. E il valore si
sta dimostrando nell’integrazione delle competenze
». L’attenzione
di Microsoft verso queste realtà è molto alta. Tant’è
che l’ingaggio probabilmente sarà diretto. Con forte impronta commerciale
e di formazione.

E a proposito di formazione è bello sapere che
Microsoft torna in Università. Un nuovo progetto è stato
avviato con la Bicocca di Milano: all’interno della laurea in economia
e commercio a indirizzo informatico-gestionale si prevede di formare studenti
che con la formula degli stage andranno poi a lavorare dai Business partner.
«L’idea è quella di creare un serbatoio di nuove persone
– precisa Moscato – preparate sulle nuove tecnologie e disponibili
ad accrescere il sapere tecnologico dei partner. Così
– conclude
, rispondiamo a chi ci diceva che eravamo poco sul canale».

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